Eruzione Etna, aggiornamento INGV: cessata la fontana di lava, prosegue “intensa attività esplosiva” [FOTO]

La fontana di lava prodotta dal Cratere di SE dell'Etna è cessata, tuttavia permane un’intensa attività esplosiva
  • eruzione etna 1 aprile 2021
  • eruzione etna 1 aprile 2021
  • eruzione etna 1 aprile 2021
  • eruzione etna 1 aprile 2021
  • eruzione etna 1 aprile 2021
  • eruzione etna oggi
    Foto Orietta Scardino /Ansa
  • eruzione etna oggi
    Foto Carmelo Imbesi /Ansa
  • eruzione etna oggi
    Foto Orietta Scardino /Ansa
  • eruzione etna oggi cenere
  • eruzione etna oggi cenere
  • eruzione etna oggi cenere
  • eruzione etna oggi cenere
  • eruzione etna zafferana etnea
    L'Etna da Zafferana Etnea. Foto Antonella Infanta
  • eruzione etna zafferana etnea
    L'Etna da Zafferana Etnea. Foto Antonella Infanta
  • eruzione etna zafferana etnea
    L'Etna da Zafferana Etnea. Foto Antonella Infanta
/
MeteoWeb

Cessata la fontana di lava prodotta dal Cratere di SE dell’Etna, mentre prosegue un’intensa attività esplosiva che produce una nube vulcanica alta oltre 5 km: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo, ha comunicato che dalle 11 circa “la fontana di lava prodotta dal Cratere di SE è cessata, tuttavia permane un’intensa attività esplosiva che produce una nube vulcanica che raggiunge circa 5500 m s.l.m.. In base al modello previsionale, la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperde in direzione S. In mattinata, è stata segnalata una leggera ricaduta di cenere sulla località di Milia e sul paese di Nicolosi. Rispetto al comunicato precedente (Comunicato Aggiornamento Etna n. 258), la quota dei fronti dei flussi lavici rimane pressoché invariata. Al momento sono in corso sopralluoghi in area sommitale da parte di personale INGV per il campionamento dei prodotti dell’attività eruttiva e l’osservazione dello sviluppo del campo lavico e dei fronti lavici attivi“.
A partire dalle ore 09:20 circa “si osserva una progressiva diminuzione dei valori di ampiezza media del tremore vulcanico che permangono su livelli elevati. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua ad essere ubicato nell’area del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2500 e 2700 m sul livello del mare“.
Anche l’attività infrasonica che rimane localizzata al Cratere di SE, a partire dalle 09:20 “mostra un continuo decremento dei valori della frequenza di accadimento e di ampiezza degli eventi, nonché una sostanziale diminuzione dell’ampiezza del tremore infrasonico. Nessuna variazione significativa rilevata dalle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo GNSS e tilt rispetto a quanto già comunicato in precedenza“.
L’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza hanno inoltre evidenziato “lo sviluppo di un secondo trabocco lavico dall’orlo orientale del Cratere di SE a partire dalle ore 10:40 circa“.

Condividi