Tra mercoledì 7 e venerdì 9 aprile, la Francia è stata colpita da un’ondata di freddo eccezionale che ha fatto ripiombare buona parte del continente in inverno. Un gelo di proporzioni storiche ha devastato l’agricoltura francese, arrecando danni quantificabili in miliardi. Le prime cifre parlano del 90% di vigneti colpiti. Quello che rende le gelate di aprile 2021 così eccezionali è anche la grande estensione raggiunta: sono stati colpiti quasi tutti i vigneti della Francia, risparmiate solo la costa mediterranea e la Corsica; una scala senza precedenti.
I danni, inoltre, sono diffusi a tutte le colture; nemmeno la vegetazione spontanea è stata risparmiata.
Ma cosa ha determinato un impatto così devastante? Questa ondata di freddo eccezionale è durata 3 giorni, con le temperature che sono scese fino a -8/-10°C, per una durata e un’intensità che non si vedevano da decenni. Temperature simili erano già state raggiunte, ma quest’anno, la vegetazione era fiorita precocemente dopo una settimana con temperature tipiche del periodo estivo. Alle temperature estremamente fredde, poi, si sono aggiunte anche pioggia e neve, che hanno reso i germogli ancora più vulnerabili. Lo scenario peggiore, secondo gli agricoltori.
Anche l’ondata di freddo del 1991 è rimasta nella memoria dei francesi, avendo interessato tutti i vigneti della Francia. Le gelate del mese di aprile hanno fatto diminuire di un terzo la produzione di vino in quell’annata. Anche le annate del 2020, 2019 e soprattutto 2017 e 2016 sono state segnate dai danni causati dal gelo a primavera.
Nel 2020, come nei cinque anni precedenti, la produzione di vino in Francia è stata di circa 45 milioni di ettolitri. Con il grande calo della produzione che si registrerà quest’anno, si attende un effetto a cascata sulle attività di tutto il settore, tra lavoratori stagionali, trasporti e vendite. Al di là delle esportazioni di vino francese, potrebbe venirsi a creare anche il problema dell’approvvigionamento di vino sul mercato interno della Francia.