Il Giardino di Ninfa: il più bello del mondo

Il Giardino di Ninfa è un esempio di poesia architettonica in cui la natura di un giardino all’inglese è stata sapientemente intrecciata al tessuto delle rovine storiche
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Persino il New York Times ha definito il Giardino di Ninfa il più romantico e il più bello del mondo, mentre la Regione Lazio l’ha Dichiarato Monumento Naturale.
Questo giardino, dato il delicatissimo equilibrio ambientale, si può vedere solo in alcuni giorni dell’anno, quando ai visitatori è concesso perdersi nelle atmosfere fiabesche di una natura sapientemente intrecciata alle rovine storiche dell’antica città di Ninfa.

La Storia di Ninfa nei secoli

giardino di ninfaNinfa era parte di un più vasto territorio che prendeva il nome di Campagna e Marittima e il nome di Ninfa deriva da un tempio di epoca romana, dedicato alle divinità delle acque sorgive, che fu costruito nei pressi di quello che è l’attuale giardino.

A partire dall’VIII secolo d.C. entrò a far parte dell’amministrazione pontificia dove ricoprì un ruolo strategico per la presenza della via pedemontana che consentiva di recarsi verso sud evitando la Via Appia che si trovava spesso sommersa dalla palude.

Dal IX secolo, Ninfa assunse il ruolo di vera e propria città e fu sotto il governo di famiglie appartenenti alla nobiltà come i Tuscolo o i Frangipane. Sotto questi ebbe impulso l’architettura urbana e crebbe anche la sua importanza politica ed economica, tanto che nel 1159 il cardinale Rolando Bandinelli venne incoronato papa Alessandro III proprio a Ninfa nella chiesa di Santa Maria Maggiore i cui ruderi sono ancora visibili.

Più tardi passò nell’amministrazione della famiglia Conti, poi nelle mani della famiglia Colonna e infine in quelle della famiglia Caetani.
Proprio Benedetto Caetani, il celebre Papa Bonifacio VIII, nel 1298 acquisì Ninfa e alcuni dei luoghi limitrofi per donarli a suo nipote Pietro II Caetani, sancendo così la presenza di questa famiglia sul territorio.

Quando nel 1382, proprio a causa del suo legame con la sfera pontifica, Ninfa venne depredata e distrutta da parte delle milizie che sostenevano l’antipapa, la città non fu più ricostruita, anche in conseguenza alla malaria che imperversava nella pianura vicina.

giardino di ninfaI pochi abitanti rimasti così come la stessa famiglia Caetani lasciarono le proprie abitazioni e il borgo divenne una città fantasma.
Nel XVI secolo però Ninfa fu oggetto delle attenzioni del cardinale Nicolò III Caetani, che da amante della botanica, scelse di creare proprio in questo luogo quello che definì come un “giardino delle delizie”.
Nei pressi della rocca medievale fu realizzato un hortus conclusus, cioè un giardino delimitato da mura dall’impianto regolare in cui vennero coltivate varietà pregiate di agrumi come il Citrus Cajetani.

Ugualmente il Duca Francesco IV, nel secolo successivo, si occupò del giardino, sfortunatamente anche lui dovette abbandonare il progetto floreale per la malaria che vi imperversava; lasciò però ai posteri le polle di acqua e le fontane che ancora rimangono.

Si giunge quindi alla fine dell’Ottocento quando i Caetani rientrarono nei loro possedimenti da tempo oramai abbandonati. La moglie di Onoraro Caetani, l’inglese Ada Bootle Wilbraham con due dei suoi figli, Roffredo e Gelasio, decise di impiantare a Ninfa un giardino in stile inglese.

giardino di ninfaL’opera richiese la bonifica delle paludi e l’estirpazione di un ingente quantitativo di piante infestanti che avevano nel tempo invaso i ruderi, ma grazie a questi lavori si poterono piantare le prime essenze tra cui: alberi di lecci, faggi e cipressi, ma anche numerosi roseti.
Alcuni edifici furono restaurati come il palazzo baronale, cioè il municipio, che divenne la casa di campagna della famiglia, mentre oggi è la sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani.

La realizzazione del giardino così come oggi lo conosciamo avvenne senza una geometria o un progetto stabilito a priori, ma seguendo la sensibilità e la creatività libera e spontanea dei creatori.
Marguerite Chapin, ad esempio, introdusse nuove specie di rose ed arbusti, mentre negli anni ’30 dello scorso secolo il giardino fu rinvigorito e ispirato dalla presenza di artisti e letterati legati alle riviste “Commerce” e “Botteghe Oscure” create proprio dalla moglie di Roffredo Caetani.

giardino di ninfaL’ultima ad ereditare Ninfa e la propensione per la natura del giardino fu Lelia Caetani che con sensibilità e delicatezza impresse al Giardino di Ninfa le caratteristiche di uno dei quadri che lei stessa dipingeva essendo pittrice. L’accostamento cromatico seguì il naturale sviluppo delle piante e nulla fu utilizzato per forzare la natura di questi luoghi.
Ecco che il giardino accolse magnolie e pruni, rose rampicanti e soprattutto la realizzazione del rock garden, che viene chiamato anche “colletto”.

Fu a Lelia Caetani che si dovette anche l’istituzione nel 1972 della Fondazione Caetani che ebbe come missione lungimirante quella di preservare il Giardino di Ninfa e il confinante Castello di Sermoneta.

Cos’è il Giardino di Ninfa

giardino di ninfaIl Giardino di Ninfa è un particolarissimo giardino all’inglese realizzato sui ruderi della cittadina medievale di Ninfa, nell’Agro pontino, che sorge ai piedi dei monti Lepini, vicino a Latina.

Il giardino consta di 8 ettari in cui si possono veder verdeggiare 1300 specie botaniche differenti, tra di esse vi sono: 19 varietà di magnolia decidua, alberi di betulle, e meli, diversi aceri giapponesi, iris acquatici e magnifici ciliegi ornamentali che fioriscono in primavera; ma si può qui apprezzare anche l’albero dei tulipani.

Suggestivo anche il mondo delle piante tropicali che comprendono essenze come l’avocado, il banano e la gunnera manicata che proviene dal Sud America.

Ad avere un ruolo di primo piano, però, sono le numerosissime varietà di rose che si inerpicano sugli alberi e si intrecciano alle rovine, si sposano alle rive del fiume e dei ruscelli e imprimono al giardino profumi inebrianti e una delle atmosfere più romantiche del pianeta.

Le acque e l’oasi di Ninfa

giardino di ninfaPresso la cittadina di Ninfa scorre ancora oggi un fiume che ha una lunghezza di 30 chilometri e si dirige verso la pianura pontina. Nel Giardino di Ninfa si trova anche un laghetto generato dalle acque fluviali all’interno del quale vive una particolare specie di trota, importata, per quanto è possibile ricostruire, migliaia di anni orsono dai Romani.

Nel 1976, inoltre, intorno al nucleo di Ninfa è stata istituita un’oasi del WWF di circa 1800 ettari che ha la finalità di proteggere la fauna del luogo che annovera 152 specie di avifauna, tra le quali vi sono alcuni rapaci come il Falco Pellegrino e il Barbagianni ma anche specie di trampolieri come l’Airone cenerino.

Proprio all’interno dell’oasi e del Giardino di Ninfa nel corso del tempo molti scrittori come Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti o Moravia, hanno trovato l’ispirazione per le loro creazioni.

giardino di ninfaNinfa rappresenta quindi un vero salotto letterario oltre che un esempio di poesia architettonica in cui la natura è stata sapientemente intrecciata al tessuto storico delle costruzioni antiche.

L’oasi incontaminata e l’atmosfera fiabesca raggiungono il loro apice nei mesi di aprile e maggio, quando la fioritura è al suo massimo splendore e si possono percorrere i sentieri perdendosi tra i resti di palazzi, campanili medievali e chiese avvolte dalla ricca vegetazione lussureggiante.

Le aperture del Giardino di Ninfa nel 2021

giardino di ninfaColoro che vogliono immergersi nella bellezza del Giardino di Ninfa devono prenotare i biglietti presso il sito della fondazione che lavora alacremente per consentire ai visitatori di godere di questo spettacolo anche in tempo di pandemia.

Il Giardino apre solitamente ai visitatori il primo giorno di primavera e oltre alla visita offre una serie di appuntamenti come quelli tenuti per il centenario avvenuto nel 2020 e che hanno visto: il soggiorno letterario, in collaborazione con la Scuola Holden di Torino o il convegno storico al Castello Caetani di Sermoneta in cui studiosi ed esperti hanno portato avanti una discussione sulla figura di Lucrezia Borgia.

Il calendario delle aperture per il 2021 vede queste date:

  • 3, 4, 5, 10, 11, 17, 18, 24 e 25 aprile;
  • 1, 2, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29 e 30 maggio;
  • 2, 5, 6, 12, 13, 19, 20, 26 e 27 giugno;
  • 3, 4, 10, 11, 17, 18, 24, 25 e 31 luglio;
  • 1, 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 agosto;
  • 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25 e 26 settembre;
  • 2, 3, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30 e 31 ottobre, e 1 novembre.

Il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Tommaso Agnoni ricorda che i contributi per l’ingresso da parte dei visitatori (che ammontano a 15 euro) per la visita in uno dei luoghi più suggestivi che tutto il mondo ci invidia: “è importante ribadirlo sempre, vengono utilizzati esclusivamente per il mantenimento del giardino”.

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