L’indice Rt medio nazionale dell’ultima settimana (periodo 12-18 aprile) è in calo a 0,81, contro lo 0,85 della settimana precedente: è quanto si apprende dalla Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, riunita questa mattina.
Questa settimana si osserva ancora una diminuzione della incidenza dei casi di Covid-19, pari a 157,4 per 100.000 abitanti (per la settimana 12/04/2021-18/04/2021) contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente (05/04/2021-11/04/2021). Il dato puntuale a giovedì – che è quello preso a riferimento per le decisioni – sarebbe di 159. Complessivamente, l’incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi: il dato emerge dall’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute-Iss per il periodo 12-18 aprile.
Nell’ultima settimana quattro regioni (erano cinque la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre regioni (Calabria e Molise) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Rimane alto il numero di regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 12, comunque in lieve diminuzione rispetto alle 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica del 30% (è al 35%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 (13/04/2021) a 3.151 (20/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica (36%) per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 (13/04/2021) a 23.255 (20/04/2021).
Tredici Regioni, si legge nella bozza, non hanno riportato allerte di resilienza. Una Regione (Calabria) ha riportato molteplici allerte. Si osserva inoltre una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (29.892 vs 32.921 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,9% vs 37,0% la scorsa settimana). Anche in lieve aumento il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,4% vs 38,1%). Infine, il 23,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.