SARS-CoV-2, l’EMA rende noti i casi di trombosi rare segnalati per ogni vaccino: verso l’utilizzo preferenziale del siero Johson&Johnson per gli over 60

L'EMA ha fatto il punto sui casi di trombosi rare associati ad ogni vaccino sviluppato contro SARS-CoV-2 e riconosciuto un possibile legame tra alcuni rari eventi trombotici segnalati negli USA e il vaccino Johnson&Johnson
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L’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha fatto il punto sui casi di trombosi rare, associate a livelli bassi di piastrine, segnalate per ogni vaccino sviluppato contro SARS-CoV-2.  Le segnalazioni sono “8 casi con Janssen negli Stati Uniti”, mentre a livello globale “287 casi con AstraZeneca, di cui 142 nello Spazio economico europeo, 25 con Pfizer e 5 con Moderna”, ha affermato Peter Arlett, responsabile della task force Data Analytics and Methods dell’Ema.

Per quanto riguarda il vaccino russo Sputnik, Emer Cooke, direttore esecutivo dell’EMA, ha precisato che “verrà prestata molta attenzione nella revisione del dossier“, ma “al momento non abbiamo visto nessuna segnalazione nel contesto delle informazioni che abbiamo potuto analizzare finora“, ha aggiunto, sottolineando come al momento la valutazione sia in una fase iniziale per questo prodotto.

In ogni caso, ha puntualizzato inoltre Sabine Straus, esperta a capo del comitato di farmacovigilanza Prac dell’EMA, non è possibile in questo momento fare confronti sulla frequenza di questi eventi per ciascun vaccino. “Se guardiamo a questi casi per AstraZeneca e Johnson e Johnson”, ha aggiunto Straus, “la frequenza” delle segnalazioni di questi eventi è “più alta” dell’incidenza “attesa. Mentre per i vaccini di Pfizer e Moderna abbiamo un numero tanto limitato di segnalazioni sul totale vaccinati da non poter costituire un segnale” di allerta.

Vaccino Johnson&Johnson: verso l’utilizzo preferenziale negli over 60

Vaccino Johnson & Johnson
Foto Justin Tallis / Ansa

Oggi l’EMA ha riconosciuto il possibile legame tra il vaccino sviluppato da Johnson&Johnson e alcuni rari eventi trombotici segnalati negli Stati Uniti, come gia’ successo per il vaccino di AstraZeneca. L’orientamento del ministero della salute e Aifa, dunque, sarebbe verso un utilizzo preferenziale del vaccino per i soggetti sopra i 60 anni di età, essendo i casi rari di trombosi segnalati anche per AstraZeneca tra soggetti di eta’ inferiore.

Johnson & Johnson “aggiornerà il riassunto delle caratteristiche e il foglio illustrativo del vaccino contro Covid-19, per includere informazioni importanti sulla diagnosi e la gestione di questo evento avverso molto raro. Gli operatori sanitari saranno avvisati dei segni e dei sintomi di tromboembolia con trombocitopenia, nonché del trattamento appropriato“. Lo afferma la stessa azienda farmaceutica statunitense, in una nota, dopo le conclusioni dell’analisi del Comitato per la farmacovigilanza (Prac) dell’EMA, che ha chiesto di inserire queste trombosi fra gli effetti collaterali molto rari del vaccino.

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