L’Albatross- Oltre la tempesta è un film del 1996 diretto da Ridley Scott e con Jeff Bridges come attore principale nell’interpretazione di un capitano di un brigantino-scuola che si imbatte in una violenta tempesta in pieno mare che avrà un tragico risvolto.
La pellicola è basata sul destino del brigantino Albatross, affondato il 2 maggio 1961, presumibilmente a causa di una tempesta bianca: una tempesta di vento improvvisa e violenta che si verifica in mare e non è accompagnata dalle nubi nere che generalmente caratteristiche delle normali tempeste.
La trama di L’Albatross-Oltre la tempesta
Quella narrata nel film “L’Albatross-Oltre la tempesta” è un racconto di formazione realmente accaduta e basata sul libro del 1962 “The last voyage of the Albatross” scritto da Charles Gieg Jr. e Felix Sutton.
Un gruppo di 13 adolescenti in età scolare e universitaria nell’autunno del 1960 è ammesso in qualità di studenti alla Ocean Academy, una rude scuola di formazione di navigazione a vela. Dovranno passare un anno in mare, dividendosi tra lo studio e la difficile vita a bordo dell’Albatross. L’addestramento, infatti, sarà da compiere a bordo di una nave vela, un brigantino dal nome Albatross che viaggia per mare sotto la guida del Dr. Christopher B. Sheldon, detto Skipper.
Skipper è duro con i ragazzi ma mai gratuitamente, il suo fine è quello di insegnare loro la disciplina e questo viene presto percepito dai ragazzi che lo ammirano e stringono con lui un legame. In particolare, emergono dal gruppo i rapporti instaurati con Chuck, con Frank, il tipico ragazzo ricco e travagliato, il timido Gil e il cattivo ragazzo Dean.
Nel corso del viaggio verso i Caraibi e il Pacifico, vengono fuori i caratteri di ciascun ragazzo, soprattutto determinati dal tipo di vita condotto a terra, ai rapporti con i genitori e la famiglia.
Nei primi giorni si scopre che Gil scopre di acrofobia, la paura delle altezze, poiché non riesce ad intervenire per salvare Chuck nel momento in cui questo quasi soffoca a morte dopo essere rimasto impigliato nel corso di alcune manovre che l’hanno visto scivolare da uno degli alberi.
Dopo che Chuck viene messo in salvo, a Gil viene ordinato di arrampicarsi sulle corde ma non riesce ad eseguire l’ordine e viene assegnato a un servizio limitato per il periodo in cui rimarrà a bordo.
L’atteggiamento snob di Frank lo fa scontrare con la maggior parte dei ragazzi, in particolare con Dean; mentre Gil si apre con Chuck al quale racconta la sua travagliata vita familiare durante una confessione notturna dalla sua cuccetta, anche Frank ascolta e non può fare a meno che identificarsi con la storia del compagno.
L’equipaggio affronta una serie di disavventure sia sulla barca che sulla terraferma, ma ogni problema rafforza lo spirito di squadra e mentre i ragazzi iniziano a considerare con maggiore serietà gli insegnamenti di Skipper, i 4 compagni Chuck, Frank, Gil e Dean arrivano non solo a comprendersi ma anche a diventare grandi amici tra loro.
Mentre il brigantino approda su un’isola, i ricchi genitori di Frank giungono per fargli visita, ma Frank prende male questa visita imposta con prepotenza ed è costretto controvoglia a separarsi dai suoi compagni per cenare con i propri genitori.
La serata come prevedibile non finisce bene e Frank litiga violentemente con il padre.
Il mattino successivo il brigantino riprende il mare e incontra un gruppo di delfini che accompagna la barca con un nuoto giocoso. Frank, ancora furioso per gli eventi della sera precedente, sfoga tutto il suo dolore e la sua furia contro il branco di delfini uccidendone un esemplare con un arpione. Skipper impone al ragazzo di mettere fine alle sofferenze dell’animale ma Frank non riesce a farlo. Al capitano non resta che punire il ragazzo espellendolo dal programma e facendolo sbarcare al primo porto utile.
Frank nel momento in cui va via riesce a scusarsi per l’incidente e viene salutato da Gil che ha finalmente il coraggio di arrampicarsi sulle corde per suonare la campana per l’amico, campana che simboleggia il motto della nave-scuola “Dove va uno, andiamo tutti”.
Sulla via del ritorno, un’improvvida bufera di gigantesche proporzioni si abbatte sull’Albatross, si tratta probabilmente di una “tempesta bianca” di fronte alla quale si rivela vano ogni tentativo di difesa. La nave affonda, muoiono 4 studenti, 2 membri dell’equipaggio e, una volta tratti in salvo i sopravvissuti, il capitano Christopher Sheldon viene messo sotto accusa e si assume tutte le colpe rifiutando di dirottare su altri le responsabilità del disastro.
Quando il verdetto sembra ormai inesorabilmente orientato, sono proprio gli stessi ragazzi a prendere le difese del loro capitano e ad attribuire a quei fatti l’importanza di un esame decisivo sulla strada della vita.
Cos’è una tempesta
Il tempo atmosferico è l’insieme di alcune condizioni che caratterizzano un determinato luogo in un determinato periodo. Le grandezze fondamentali da considerare sono la temperatura, la pressione atmosferica e le precipitazioni.
Quando i diversi elementi raggiungono intensità estreme, ad esempio nel momento in cui le differenze di pressione atmosferica e temperatura raggiungono punte particolarmente alte, si ha una situazione di maltempo.
Una tempesta è un qualunque stato violento dell’atmosfera, che colpisce la superficie apportando condizioni meteorologiche severe.
In base al luogo della terra in cui le tempeste si verificano possono prodursi fenomeni di maltempo di natura differente: alle nostre latitudini si formano le tipiche tempeste invernali che hanno un vento di oltre 75 chilometri orari e di forza 9; mentre le tempeste tropicali si formano nelle zone tropicali o subtropicali.
La definizione meteorologica di tempesta terrestre, dunque, è un vento di 10 o più sulla scala di Beaufort che prevede un vento che va a una velocità di almeno 24 metri al secondo.
Le tempeste possono avere una durata che va dalle 12 alle 200 ore e le grandi tempeste possono arrivare ad alterare le condizioni oceanografiche arrivando ad influire successivamente dalla quantità e sulla distribuzione del cibo: forti correnti o maree importanti, aumento dell’insabbiamento, modifiche della temperatura e altri fattori.
Il pericolo, quindi, non risiede solamente negli effetti diretti delle tempeste, ma piuttosto nelle conseguenze possibili, poiché le forti e persistenti precipitazioni possono causare inondazioni, i forti venti di una tempesta invernale o di un ciclone tropicale possono essere all’origine di movimenti violenti delle acque come mareggiate, le scariche elettriche dei fulmini può incendiare boschi e abitazioni, mentre i chicchi di grandine possono procurare danni rilevanti a edifici, automobili e coltivazioni e così via.
Come si forma una tempesta
Una tempesta si forma quando si sviluppa un centro di bassa pressione al centro di una zona in cui vi è un sistema di alta pressione. Questa combinazione di forze opposte può dare origine a venti e causare la formazione di nubi di tempesta quali i cumulonembi. Mentre piccole e localizzate aree di bassa pressione possono formarsi in seguito alla risalita di aria calda dal suolo caldo e produrre piccoli fenomeni come i diavoli di sabbia e i vortici.
Un fenomeno che invece non dipende dalle grandi zone climatiche della terra è quello del temporale che dipende prevalentemente da fattori regionali e locali e può essere caratterizzato da pioggia intensa, forte vento, tuoni e fulmini.
I temporali avvengono quando alti livelli di condensa si formano in un volume di aria instabile con un conseguente rapido e profondo spostamento verso l’alto nell’atmosfera. Il calore genera potenti correnti ascensionali di aria che turbinano verso la tropopausa. L’aria fredda discendente, poi, produce forti correnti d’aria discensionali al di sotto della tempesta con le singole nuvole possono misurare dai 2 ai 10 chilometri.
Le principali tipologie di tempeste
Sul nostro pianeta esistono molti tipi di tempeste e numerosi nomi che sono a loro attribuite, tra le principali vi sono:
- Bufere: cioè precipitazioni atmosferiche caratterizzate dalla presenza di vento molto forte ma anche di pioggia, grandine o le tipiche bufere di neve.
- Tormenta di neve: esistono varie definizioni per la tormenta, a seconda del tempo e del luogo in cui essa si presenta. Generalmente una tormenta è accompagnata da venti molti forti, da nevicate intense, che possono accumulare uno strato di 5 centimetri e più all’ora, e condizioni di freddo intenso che solitamente sono almeno di -10° centigradi.
- Tempeste di ghiaccio: sono una delle più pericolose forme di maltempo invernale che avvengono quando le temperature sulla superficie sono al di sotto della temperatura di congelamento e allo stesso tempo persiste un sottile strato di aria, posizionata al di sopra dell’aria congelata (che rimane a contatto con il suolo), che genera pioggia la quale cadendo nello strato congelante ghiaccia immediatamente all’impatto.
Questo tipo di tempesta comporta seri rischi poiché rende il manto stradale troppo scivoloso per potervi guidare sopra e in combinazione con condizioni ventose particolarmente potenti può far crollare i cavi delle linee elettriche o rami di alberi, bloccando sia piccole cittadine che grandi centri urbani. - Tempesta marina: è una condizione di tempesta in mare definita da venti sostenuti di 48 nodi o superiori, cioè circa 90 chilometri orari o superiori, in grado di affondare imbarcazioni di quasi ogni tipo e dimensione.
- Tempeste di vento: queste sono da considerarsi condizioni meteorologiche severe a causa dei venti molto forti e della poca o nulla presenza di pioggia, questa tipologia di tempesta appare frequente in molte zone europee.
- Tempeste di fuoco: sono conflagrazioni che raggiungono un’intensità tale da creare e mantenere i propri sistemi di vento. Si tratta di un fenomeno che si verifica durante i più imponenti tra gli incendi boschivi ma anche quasi sempre presente durante le detonazioni nucleari che hanno l’effetto di generarle.
- Burrasca: si tratta di una tempesta extratropicale con venti sostenuti tra i 60 e i 90 chilometri orari.
- Ciclone tropicale: è una tempesta che si caratterizza per il fatto di essere un sistema in cui la circolazione è chiusa intorno a un centro di bassa pressione e viene alimentato dal calore rilasciato quando l’aria umida risale e condensa.
I cicloni tropicali hanno, come sottointeso dal nome, le loro origini nei tropici si formano sugli oceani se le condizioni dell’area sono favorevoli; a e seconda della loro posizione e della loro forza sono chiamati anche depressioni tropicali, uragani o appunto cicloni.
Tempesta bianca
La tempesta bianca oggetto del film “L’Albatross-Oltre la tempesta” è una tempesta di vento improvvisa e violenta che si verifica in mare e non è accompagnata dalle nubi nere che generalmente caratterizzano le normali tempeste.
Questo tipo di tempesta si manifesta con un improvviso aumento della velocità del vento sulle acque tropicali e subtropicali e può anche prendere la forma di un microburst (una bomba di pioggia e di vento che discende rapidamente da un cumulonembo creando fortissime correnti verticali in grado, una volta raggiunto il suolo di abbattere non solo alberi ma persino aerei).
Il nome tempesta bianca viene attribuito a causa delle cime bianche delle onde e per il fatto che non vi è nessun avvertimento per gli sfortunati marinai che si trovano intrappolati in uno di questi fenomeni atmosferici.
Una testimonianza, oltre a quella narrata nel film, è l’episodio che avvenne nel maggio 1986, quando la Pride of Baltimore, una moderna goletta di 42 metri, fu colpita proprio da una tempesta bianca.
La nave sebbene avesse una stazza di 121 tonnellate affondò a circa 390 chilometri a nord di Porto Rico, gettando alla deriva i membri dell’equipaggio sopravvissuti per cinque giorni.