La piccola Repubblica di San Marino sta gradualmente tornando alla normalità, allentando le restrizioni imposte per contenere la pandemia da SARS-CoV-2, e ora starebbe pensando anche al turismo vaccinale. Nel microstato, c’e’ sovrabbondanza di vaccini russi ‘Sputnik V’, a causa dell’adesione scarsa alla profilassi da parte dei sammarinesi under 40 che pare siano restii a prenotare l’iniezione. Considerando che la scadenza delle dosi e’ fissata tra luglio e settembre, il governo locale sta pensando a vaccinare anche chi non è residente a San Marino ma vi si reca in viaggio.
Di certo, tra di loro non potranno esserci (almeno per il momento) europei, italiani inclusi, poiché il vaccino russo non è ancora stato autorizzato dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), né dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Iniettare un farmaco non autorizzato significherebbe di conseguenza non concedere il pass vaccinale.
Intanto, San Marino ha aperto la profilassi a pagamento anche ai residenti e titolari di permesso di soggiorno non seguiti dall’Istituto di sicurezza sociale: per loro il costo sara’ di 50 euro per prima dose e richiamo compreso. La Repubblica di San Marino, dunque, potrebbe presto accogliere viaggiatori extraeuropei che pero’ dovranno soggiornare “presso strutture ricettiva di San Marino, per due periodi, contestuali alla vaccinazione, a distanza di almeno 21 giorni l’uno dall’altro e di almeno tre notti ogni periodo“, secondo quanto deliberato dal Congresso di Stato.