Spessore della neve eccezionale sulle Alpi Giulie quest’anno. Domenica 23 maggio, forti nevicate hanno scaricato 63cm di neve fresca all’Osservatorio meteorologico della Kredarica (2.514m), in Slovenia, contribuendo a raggiungere uno spessore della neve da record di 510cm. “Tale misura, uguale a quella toccata il 24 gennaio scorso, è di fatto la più alta mai osservata nel corso dell’ultima settimana di maggio da quando l’osservatorio è in funzione, ossia dal gennaio 1954. Il dato del 24 maggio 2021 è simile a quello della stagione invernale 1978-1979. Nel maggio di 42 anni fa furono misurati 508cm di neve il giorno 23 e 490cm il 24 (470cm e 505cm rispettivamente la mattina del 23 e 24 maggio 2021)”, riporta un articolo della Società Meteorologica Alpino-Adriatica e CNR-Istituto di Scienze Polari, citando i dati dell’Agenzia Ambientale della Repubblica di Slovenia.
Le cause di queste eccezionali misure di spessore nevoso sono state differenti nelle due occasioni. “Nel 1979, alla stessa data, la neve era già in rapida fusione da oltre due settimane avendo perso, come tipicamente accade, circa 120cm di spessore dal massimo di 630cm toccato il 5 maggio. Quest’anno invece l’attuale anomalia nevosa positiva è la conseguenza di 332cm di neve caduta nelle sole ultime tre settimane”, spiega ancora l’articolo.
Nei pressi del rifugio Gilberti, 700 metri più in basso rispetto all’Osservatorio meteorologico della Kredarica, “resistono ancora 3 metri e mezzo di neve al suolo, circa 2 metri in più del valore normale”.
“L’inverno 2020-2021 è iniziato in modo molto vivace portando inizialmente gli spessori di neve a livelli eccezionali (tutto il mese di gennaio con gli spessori di neve più alti mai osservati in 67 anni di misure) con frequenti nevicate anche alle quote di valle. I due mesi primaverili di marzo ed aprile 2021, con quasi totale assenza di precipitazioni, hanno però fatto ridimensionare l’anomalia nevosa positiva, tanto che alla fine di aprile rimanevano 317cm di neve alla Kredarica, rispetto ad una media normale di 312 cm. La repentina ripresa delle precipitazioni a maggio, associata alle basse temperature soprattutto in quota, ha quest’anno un po’ stravolto il normale andamento del quinto mese dell’anno 2021, trasformandolo in un mese di accumulo”, si legge ancora.
“Qualunque sia il proseguo della stagione estiva, è verosimile ritenere che la neve al suolo rimarrà ben presente fino al mese di luglio inoltrato. La resistenza di un maggior numero di nevai, generalmente non permanenti, fino all’inizio del prossimo autunno è da ritenersi molto probabile”, conclude l’articolo.