Nelle scorse settimane, per la prima volta a Modena è stato eseguito un trapianto eccezionale. L’intervento, presentato oggi pomeriggio alla stampa dall’azienda ospedaliero universitaria modenese, ha riguardato due sacerdoti della diocesi di Livorno originari, rispettivamente, della Repubblica Democratica del Congo (Eustache Ntambwe Makoyo, donatore) e del Congo (Jean Michel Moukouba Bamana, ricevente). È stato eseguito un trapianto di rene da donatore vivente tra soggetti non compatibili per gruppo sanguigno, con il prelievo dell’organo eseguito con un robot.
Il ricevente, affetto da una grave insufficienza renale cronica, che lo aveva costretto alla dialisi con sedute ripetute piu’ volte alla settimana, aveva una limitata aspettativa di vita. La necessita’ di eseguire il trapianto il prima possibile ha spinto i medici ad accettare la donazione da parte di un suo collega sacerdote, disposto a donare un proprio rene. Nel corso della valutazione di fattibilita’ del trapianto, e’ stata riscontrata un’incompatibilita’ di gruppo sanguigno che rischiava di compromettere il percorso. Per superarla e’ stata utilizzata una tecnica, praticata in pochissimi centri in Italia, che permette di bloccare nel sangue del ricevente gli anticorpi che altrimenti si attiverebbero contro il sangue del donatore.
“Casi clinici di questa complessita’ – afferma il direttore generale dell’Aou di Modena, Claudio Vagnini – possono essere trattati solo in strutture che si muovono a livelli di qualita’ delle cure e di servizi di assoluta eccellenza. Ecco perche’ abbiamo consolidato l’attivita’ dotando anche il Policlinico di una piattaforma robotica, che ha permesso un’ottimizzazione dei processi e dell’attivita’ clinica”. “Ancora una volta la sanita’ pubblica dell’Emilia-Romagna si dimostra all’altezza delle sfide piu’ complesse“, commenta l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini.