L’Europa occidentale sta vivendo una primavera più fredda e piovosa del normale ma alcune parti dell’Artico stanno registrando temperature eccezionali per questo periodo dell’anno. Le aree intorno al Mare di Barents ha raggiunto +27°C il 13 maggio, mentre le aree tra il Volga e gli Urali, in Russia, hanno stabilito nuovi record per la stagione nel corso del weekend del 15-16 maggio. Per esempio, sono state registrate temperature massime di +33,6°C a Sarapul, +33,4°C a Poretskoe, +32,8°C a Yekaterinburg, +32,6°C a Ulyanovsk, Krasnaya Polyana, +32,5°C a Krasnoufimsk, +32,4°C a Izhevsk, +31,9°C a Perm. Registrati anche +34,6°C a Uralsk, in Kazakhistan (vedi mappe della gallery scorrevole in alto).
Nel frattempo, sono iniziati i primi incendi boschivi del 2021 in Siberia (vedi video in fondo all’articolo). Si ritiene che alcuni semplicemente non siano stati estinti dalla scorsa estate, abbiano continuato a bruciare e si siano ravvivati con l’arrivo di temperature più miti e condizioni più asciutte. Si tratta dei cosiddetti “incendi zombie”.
Da notare che non è insolito per parti di Finlandia e Russia essere soggette a queste enormi differenze di temperatura (nei giorni scorsi sono stati registrati +29°C in Finlandia). Le autorità russe sostengono che queste temperature non si vedevano nella prima metà di maggio da lungo tempo. L’area, inoltre, ha vissuto anche un inverno eccezionalmente freddo.
Dopo gli ultimi anni, segnati da condizioni estremamente calde in Siberia e Russia centro-settentrionale e con un numero senza precedenti di incendi persino all’interno del Circolo Artico, la comunità scientifica sta guardando molto attentamente a cosa sta succedendo nell’area. Mark Parrington, scienziato dell’Atmospheric Monitoring Service di Copernicus, ricorda che è troppo presto per valutare la stagione, ma le emissioni dagli incendi nelle aree che circondano le città di Omsk e Tyumen sono ben al di sopra della media degli ultimi anni, sebbene non abbiano infranto alcun record. Per la Russia, nel complesso, ci sono stati meno incendi rispetto alla media dal 2003.
I sistemi di monitoraggio del rischio di incendi indicano condizioni molto favorevoli agli incendi in gran parte della Russia occidentale e dell’Asia centrale e anche nelle aree della Siberia in cui sono divampati gli incendi più significativi.