Il cambiamento climatico è uno dei principali fattori che contribuisce a esercitare una pressione senza precedenti sulla risorsa acqua a livello mondiale. Inoltre, nell’ultimo ventennio, il 74% dei disastri naturali nel mondo è stato correlato alla risorsa acqua, si legge in un approfondimento di The European House – Ambrosetti. La frequenza di questi eventi è aumentata di 4 volte rispetto al 1980. Nell’ultimo ventennio, in Europa, si sono registrati 655 disastri naturali legati all’acqua che hanno causato 2.910 decessi, coinvolto 9,3 milioni di persone e comportato danni pari a 121,5 miliardi
di Euro.
In Italia continua a esacerbarsi il paradosso tra mancanza d’acqua – con il 21% del territorio nazionale a rischio desertificazione e fenomeni siccitosi sempre più frequenti – e rischio di emergenza idrogeologica provocata dal maltempo, con eventi metereologici estremi che aumentano a un tasso medio annuo del 25% nell’ultimo ventennio, nonostante una continua diminuzione dei millimetri di pioggia. Nel periodo 2010-2020, gli eventi metereologici estremi legati all’acqua hanno interessato 507 comuni. L’estate 2020 è stata caratterizzata da una media di 7 eventi estremi legati all’acqua ogni giorno tra ondate di calore, nubifragi e grandinate. Nel periodo gennaio-ottobre 2020 si sono verificati 86 casi di allagamento da piogge intense, 15 esondazioni fluviali, 13 casi di danni a infrastrutture critiche e 9 frane da piogge intense.
Non a caso, il Paese è agli ultimi posti in UE nell’indice di vulnerabilità climatica, che mostra proprio il rischio di esposizione e la capacità di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.