“Pioggia infernale” è un film del 1998 diretto da Mikael Salomon e interpretato da Christian Slater e Morgan Freeman, la cui trama è incentrata su una rapina e un tradimento che si svolgono nel mezzo di un disastro naturale in una piccola cittadina dell’Indiana.
Il fenomeno naturale che dà il via agli eventi narrati nel film è un’inondazione causata da forti piogge torrenziali. Ma qual è la differenza tra inondazione, alluvione ed esondazione? E quali sono i rischi del cambiamento climatico sul tempo di ricorrenza e sulla portata di questi fenomeni?
La trama del film Pioggia Infernale
Il film si svolge durante una violenta tempesta nel Midwest degli Stati Uniti, quando Tom e suo zio Charlie, entrambi portavalori alla guida di un camion blindato cercano di portare a termine il loro lavoro, ossia raccogliere il denaro dalle banche di Huntingburg, in Indiana, nel momento in cui la città viene evacuata a causa delle inondazioni.
Giunti nella cittadina i due rimangono bloccati con il loro mezzo blindato in un fosso e vengono attaccati da Jim e la sua banda di rapinatori armati tra cui figurano Kenny, Mr. Mehlor e Ray.
Charlie, nel frattempo, invia un messaggio di soccorso alla Guardia Nazionale statunitense ma lui e Tom vengono intercettati e aggrediti dalla banda, qui Charlie viene ucciso accidentalmente da Kenny, mentre Tom fugge e riesce a nascondere il bottino di 3 milioni di dollari in un cimitero.
Tom si rifugia in una chiesa vicina e dopo essere stato scambiato per un saccheggiatore si risveglia in una cella e racconta allo sceriffo della banda e della refurtiva.
Mentre il temporale continua a imperversare, l’operatore della diga della città è costretto ad aprire uno sfioratore, evento che provoca una imponente ondata e inondazioni sempre più disastrose. Tom che si trova intrappolato nella sua cella mentre l’acqua sale inesorabilmente viene salvato all’ultimo istante mentre Kenny rimane fulminato.
Mentre Tom tra mille peripezie prova a difendere il denaro dalla banda, Jim gli rivela che lo zio Charlie era in combutta con i criminali e che non ha mai chiamato la Guardia Nazionale. Tom scopre che i soldi sono spariti e che lo sceriffo e i suoi vice lo hanno trovato e intendono tenerlo per loro stessi.
Proprio in uno scontro con lo sceriffo e i suoi, Mr. Mehlor e Ray vengono uccisi in un confronto a fuoco mentre Tom e Jim riescono a fuggire e nascondersi in una chiesa che viene bombardata con benzina e attaccata con le barche che entrano direttamente attraverso le vetrate, oramai ad altezza acqua.
L’allarme che suona dalla diga mette in moto una serie di eventi che portano alla morte di altri personaggi tra colluttazioni ed esplosioni di gas, nel frattempo lo stesso Tom è costretto a rifugiarsi sul tetto per evitare l’acqua che sale sempre di più.
Alla fine, sarà Jim ad aiutare Tom a uccidere lo sceriffo corrotto e sarà Tom ad invitare Jim a prendere la borsa con i soldi e scappare dalla Polizia di Stato che è oramai in procinto di arrivare.
La differenza tra inondazioni, alluvioni ed esondazioni
I termini inondazione, alluvione ed esondazione sono tutti termini che si sentono spesso utilizzare nei fatti di cronaca durante i periodi di piogge abbondanti, e soprattutto nel momento in cui comportano disastri naturali o viene evidenziata l’incuria da parte di coloro i quali dovrebbero garantire la sicurezza del territorio. Tuttavia, sebbene vengano usati in modo sinonimico, si tratta di tre fenomeni naturali differenti anche se correlati e simili.
Il termine inondazione deriva dal latino inundare e si traduce con “allagare”. Si tratta, in effetti, di un vero e proprio allagamento che avviene in tempistiche abbastanza ridotte che vanno da poche ore ad alcuni giorni ed avviene a causa di grandi masse d’acqua che straripano o vengono immesse volontariamente in un territorio (ad esempio a scopo difensivo come quanto avvenuto in Olanda nel 1944, quando si è fatto ricorso alle inondazioni per ritardare o fermare del tutto l’avanzata delle truppe nemiche).
Nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno naturale relativo allo straripamento di corsi d’acqua dal loro bacino naturale o dal loro letto che ha un carattere violento e spesso devastante; ma può verificarsi anche un allagamento dovuto all’azione combinata di alta marea e tifoni in aree costiere, oppure l’improvviso scioglimento di un ghiacciaio o di un nevaio che avviene ad esempio a seguito di un’eruzione vulcanica sub-glaciale (tipico questo fenomeno è dell’Islanda).
Un’inondazione può essere provocata anche dall’arrivo di uno tsunami e da cause artificiali come il crollo di una diga che genera inondazioni di centri urbani o villaggi.
Esondazione ha una differente derivazione latina, la parola exundare, che si traduce con “fluttuare fuori”, significa quindi straripare, traboccare. Il termine, infatti, si riferisce al traboccare di acque in sovrabbondanza che escono fuori dagli argini di un fiume o dalle rive di un torrente, distribuendosi nelle zone poste a quote inferiori.
Alluvione, infine, è un termine utilizzato principalmente in qualità di sinonimo di inondazione che deriva dallo straripamento di corsi d’acqua; tuttavia, si riferisce in particolare alle forti piogge che causano il fenomeno.
In geologia, inoltre, questa parola viene utilizzata per indicare l’accumulo di detriti depositati dai corsi d’acqua a seguito di un’esondazione e che si collocano nei punti in cui diminuisce la velocità dell’acqua, come ad esempio la foce dei fiumi.
All’alluvione sono quindi connessi anche i fenomeni di erosione e di variazione della morfologia delle aree interessate dal fenomeno.
Il tempo di ricorrenza delle alluvioni e delle esondazioni
Una delle caratteristiche fondamentali nella valutazione del rischio di esondazioni e/o alluvioni è quello che viene detto tempo di ricorrenza, cioè la frequenza statistica con la quale questi fenomeni possono ripresentarsi nel corso del tempo.
La stima del tempo di ricorrenza viene effettuata tramite l’analisi delle serie storiche degli eventi alluvionali, prendendo in esame il più lungo tempo possibile e preferibilmente un arco di tempo che duri secoli.
Ad essa viene affiancata l’analisi dei fattori geomorfologici, idrologici, climatologici e di quelli antropici, sempre più incidenti nella valutazione. Viene quindi integrata anche una valutazione geografica su cui insistono l’asta fluviale e il bacino idrografico di riferimento.
Il tempo di ricorrenza è uno strumento utile sia a livello ingegneristico, per valutare la corretta costruzione degli edifici in aree alluvionali, che devono quindi rispettare una serie di parametri di sicurezza più stringenti rispetto ad aree non interessante dal fenomeno, sia a livello assicurativo, dove risulta utile per modulare i premi assicuratici contro il rischio esondativo.
Il cambiamento climatico e le alterazioni delle esondazioni in Europa
I fiumi europei escono dai propri argini con una certa frequenza, provocando danni per oltre 104 miliardi di dollari all’anno, ma allo stesso tempo, nutrendo molti territori agricoli.
Questo accadeva fino a qualche decennio fa con una determinata regolarità, mentre oggi dal momento in cui i cambiamenti climatici hanno iniziato ad avere un’influenza più profonda sulle precipitazioni, vi sono stati dei mutamenti decisivi che hanno alterato la naturale ripetizione di questi fenomeni.
Il lavoro di 35 gruppi di ricerca provenienti da tutta l’Europa ha confermato, che le variazioni climatiche stanno alterando sempre di più la portata dei fiumi e stanno modificando la tipologia delle esondazioni, la quale diviene sempre più severa con il passare del tempo e rappresenta uno dei più frequenti e onerosi disastri naturali.
Negli ultimi 50 anni nell’Europa centrale e nord-ovest, tra l’Islanda e la catena alpina il fenomeno delle esondazioni è cresciuto dell’11% al decennio rispetto alle medie calcolate sul lungo periodo. Ciò avviene sia a causa dell’aumento della piovosità in autunno e inverno, sia in conseguenza all’elevata umidità del terreno.
Il contrario avviene nell’Europa meridionale e orientale dove lo straripamento dei fiumi è diminuito fino al 23% a causa, come spiegano gli scienziati, di una coincidenza di fattori che comprendono: un minor quantitativo di precipitazioni e temperature più alte che a loro volta, nei paesi più a sud, favoriscono l’evaporazione dell’acqua dal suolo.
Il cambiamento climatico influisce ancora diversamente sull’Europa dell’est, dove il clima continentale è inficiato dalla minore quantità di neve che cade durante la stagione invernale e contribuisce in tal modo alla riduzione delle esondazioni.
I fiumi con portata più ridotta, invece, hanno visto aumentare il rischio di straripamento a causa della maggiore frequenza di temporali intensi e a seguito di una deforestazione sempre più selvaggiamente condotta dall’uomo.
L’area, infine, in cui i fiumi hanno visto maggiormente cambiare il loro comportamento è quella della costa ovest dell’Europa, dall’Inghilterra al Portogallo, dove le alluvioni giungono in anticipo rispetto alle medie stagionali anche di 15 giorni.