Musk e Bezos in guerra per la Luna: la NASA sospende il contratto a SpaceX, si rischiano rallentamenti al programma Artemis

"Questa guerra fra Musk e Bezos, una contesa fra due dei miliardari più ricchi del pianeta, potrebbe rallentare il ritorno sulla Luna" previsto con il programma Artemis della NASA
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La NASA vuole riportare l’uomo sulla Luna, insieme alla prima donna, e punta a farlo entro il 2024 con il programma Artemis. Nelle scorse settimana, l’agenzia spaziale americana aveva scelto SpaceX, compagnia spaziale fondata da Elon Musk, per costruire il veicolo spaziale per l’allunaggio, affidandole un contratto da quasi 3 miliardi di dollari.

Eppure ora la NASA ha sospeso il contratto, dopo le pressioni di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e di Blue Origin, anch’essa in corsa per l’assegnazione del contratto, ha denunciato l’agenzia spaziale americana.

jeff bezos amazon
Foto di Alessandro Di Marco / Ansa

“Jeff Bezos non ci sta ed ha chiamato a raccolta i suoi legali: ha fatto causa ed ha chiesto alla magistratura degli Stati Uniti di verificare se non fosse il suo il migliore progetto di modulo per fare atterrare nuovamente astronauti sulla Luna”, dichiara all’Adnkronos lo storico dello spazio Paolo D’Angelo. “Speriamo che tutta questa battaglia legale ora non rallenti il programma di ritorno sulla Luna, il programma Artemis, che utilizzerà il vettore Space Launch System (Sls) e la capsula Orion. Questa guerra fra Musk e Bezos, una contesa fra due dei miliardari più ricchi del pianeta, potrebbe infatti rallentare il ritorno sulla Luna visto che la NASA aveva accelerato senza tanti preamboli a dare 2,9 miliardi di dollari alla SpaceX per realizzare il modulo di discesa lunare”. Un modulo, sottolinea D’Angelo, “che sarebbe servito, una volta arrivati in orbita intorno alla Luna con la capsula Orion, ad ‘allunare’, cioè a far tornare un uomo ed una donna sulla superficie del nostro satellite naturale“.

La guerra fra Bezos e Musk si gioca tutta sul modulo che dovrebbe consentire l’allunaggio di nuovi astronauti, un modulo come l’Eagle che nella missione Apollo 11 ha permesso Neil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio 1969, di posare per primi piede sulla Luna mentre Michael Collins, scomparso proprio qualche giorno fa, è rimasto in orbita lunare sul Modulo di Comando ‘Columbia’” ricorda lo storico dello spazio.

Ma la Luna non è un obiettivo solo degli Usa. “Anche Cina e Russia fra il 2029 ed il 2030 programmano di portare uomini sulla Luna e in questa corsa la NASA sembrava avvantaggiata ma  adesso i tempi ormai per la NASA saranno legati alla giustizia americana”, conclude D’Angelo.

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