Il maltempo spaventa il Giro d’Italia. Cassani: “sarà una pena per tutti i corridori, io ricordo la neve del Fedaia nel 1989”

Allerta Meteo per il Nord, grande preoccupazione per la tappa del Giro d'Italia che si correrà lunedì 24 Maggio sulle Dolomiti sotto il nubifragio
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Il Giro d’Italia vive ore di apprensione per il maltempo che domani condizionerà pesantemente la 16ª tappa di quest’edizione, la più difficile: 5.700 metri di dislivello su 212km di percorso sulle Dolomiti funestate dal nubifragio. E’ la tappa “Regina”, la più dura del Giro d’Italia, destinata a stravolgere la classifica generale. Dopo la terribile caduta di oggi a Grado, sono rimasti 154 i corridori in gara (due settimane fa da Torino erano partiti in 184). La tappa di domani è così dura che i corridori partiranno da Sacile addirittura alle 10:50 e pedaleranno per oltre sei ore e mezza prima di arrivare a Cortina d’Ampezzo scalando 4 montagne durissime, e buttandosi in picchiata sull’asfalto bagnato e sotto il diluvio che li accompagnerà dall’inizio alla fine lungo 4 discese molto ripide e pericolose.

L’allenatore della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ha rilasciato una testimonianza da brividi: “Oggi è stata una giornata di quiete perché fa molta paura la tappa di domani. Da Sacile alla perla delle Dolomiti, quella meravigliosa Cortina d’Ampezzo che in ogni campo e in ogni senso ha sempre dato moltissimo allo sport italiano e mondiale. Domani sarà una giornata durissima, l’altimetria mostra tutta la durezza, e le previsioni meteo non promettono nulla di buono, anzi, annunciata pioggia e freddo. Chi non ha mai corso un Giro d’Italia potrebbe parlare di “tappa romantica” chi ha corso in bicicletta ed è stato professionista invece, penserà alla fatica, al sacrifico, alle pene che tutti i corridori dovranno affrontare domani. Vi dice qualcosa Passo Fedaia? A me si. Nel 1989 lo affrontai sotto la neve. Avevo 20’ di ritardo, senza guanti, sfinito, infreddolito, senza guanti perché li avevo persi e non riuscivo neanche a prendere qualcosa dalle tasche. A Canazei Maurizio Piovani, mi passò una borraccia con the caldo e Rhum. Ero talmente infreddolito che me la scolai in pochi secondi. Volai per un paio di km ma poi…..non vedevo più la strada, ero allegro certo ma mi arrivò una “balla” terrificante….sono astemio. Sono riuscito a raggiungere il traguardo ma che fatica.

Dopo il Fedaia ci sarà il Pordoi e poi il Giau. Tutte salite lunghe e selettive, soprattutto l’ultima: 10 km al 10%. Si, sarà la tappa più dura di questo Giro e credo proprio che domani ne vedremo delle belle. Bernal sembra imbattibile ma la Ineos ha cercato in tutte le maniere di tenere in classifica anche Martinez. Chissà cosa succederà domani.
Sono preoccupato io che sarò in moto, chissà loro, i corridori. Sarà una giornata durissima“.

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