Prime vittime della stagione sull’Everest, in Nepal: sono morti ieri 2 alpinisti, uno svizzero e uno statunitense, secondo quanto confermato oggi dagli organizzatori della spedizione a cui partecipavano i due scalatori, la Seven Summit Treks.
L’alpinista svizzero “ha sofferto di sfinimento” dopo aver raggiunto la vetta (8.848 metri), ha riferito lo sherpa Chhang Dawa. “Abbiamo inviato altri due sherpa con ossigeno e cibo, ma purtroppo non sono riusciti a salvarlo“.
L’alpinista americano era arrivato al gradino di Hillary quando è stato colto da cecità da neve e sfinimento: è stato aiutato a ridiscendere ma è deceduto poco dopo, al campo 4.
Entrambi i corpi delle vittime sono ancora in quota, in quanto le condizioni meteo avverse ne impediscono il recupero.
Nel 2019 sono morte sull’Everest 11 persone, un numero più alto del solito dovuto in parte al sovraffollamento. La pandemia da Covid-19 ha determinato la cancellazione della scorsa stagione, ma quest’anno il Nepal ha allentato le regole di quarantena nel tentativo di attirare più alpinisti: nel 2021 ha emesso un numero record di permessi per scalare la montagna, pari a 408, un numero che supera il massimo storico di 381 segnato nel 2019.