Alle origini del buco nero Sagittarius A*: il ‘mostro celeste’ della Via Lattea potrebbe essere un ‘pacchetto’ di buchi neri più leggeri

Il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea potrebbe "derivare dalla rapidissima aggregazione di un 'pacchetto' di buchi neri più leggeri"
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Sagittarius A* (Sgr A*) è il buco nero che si trova al centro della Via Lattea, ossia una intensa sorgente di onde radio molto compatta, situata nella costellazione del Sagittario. Uno studio coordinato dal Dipartimento di Fisica della Sapienza fornisce nuove informazioni sulla sua formazione, suggerendo che sia il residuo di un insieme di buchi neri più leggeri che, orbitando, hanno perso energia fino a fondersi. Il nuovo studio è stato coordinato da Roberto Capuzzo Dolcetta del Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma in collaborazione con la École Normale Supérieure di Parigi. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, sono stati ottenuti attraverso simulazioni numeriche sofisticate e di alta precisione.

I ricercatori della Sapienza spiegano che “l’esistenza di buchi neri, così come la presenza di oggetti supermassicci e compatti in altre galassie oltre la nostra, sembra essere indubbia. Ma mentre l’origine dei cosiddetti buchi neri stellari ha una spiegazione fisica ormai assodata (sono il residuo di stelle massicce ormai spente) quella dei buchi neri supermassicci rimane ancora incerta. Il nuovo studio dimostra come la formazione del buco nero supermassiccio al centro della nostra Galassia possa derivare dalla rapidissima aggregazione, che avviene tramite collisioni successive, di un ‘pacchetto’ di buchi neri più leggeri, trasportati al centro della Galassia dagli ammassi stellari che li ospitavano, e che hanno orbitato perdendo progressivamente energia, fino a fondersi”.

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