Il sole diventa più tempestoso: si intensifica gradualmente l’attività solare del ciclo 25, picco atteso in tempo per l’eclissi totale

Si è acceso il ciclo solare numero 25, con l’attività di picco prevista intorno al 2025: dopo 7 anni di relativa calma, il sole sta per diventare più “capriccioso"
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Dopo 7 anni di relativa calma, il sole sta per diventare più “capriccioso” mentre una serie di veicoli spaziali è pronta per osservare la ripresa della sua attività. Questi veicoli stanno offrendo agli scienziati l’opportunità senza precedenti di studiare la nostra stella e il modo in cui influenza il nostro “vicinato” cosmico.

Il sole segue dei cicli tra periodi di tempesta e periodo di riposo nel corso di circa 11 anni. Questi cicli sono collegati all’attività magnetica interna del sole e sono rivelati da fenomeni spia, come macchie solari ed eruzioni solari. Gli scienziati tengono d’occhio il sole perché le espulsioni di materiale solare possono creare il caos nelle nostre reti elettriche e nei nostri sistemi di comunicazione – tecnologie ormai vitali per la civiltà moderna – così come per gli esploratori robotici o umani in orbita.

Ora, si è acceso il prossimo ciclo solare, il numero 25, con l’attività di picco prevista intorno al 2025. Ancor più emozionante per gli appassionati dello spazio è che il picco di questo ciclo dovrebbe avvenire molto vicino al momento di un’eclissi solare totale che, nell’aprile 2024, sarà visibile dal Nord America.

Nonostante il consenso sul fatto che il ciclo solare 25 sia già iniziato, esiste un dibattito tra gli esperti solari su quanto sarà forte. A settembre 2020, il Solar Cycle 25 Prediction Panel ha annunciato l’inizio del ciclo 25, prevedendo che sarà calmo. Solitamente, queste previsioni sono basate sul conteggio delle macchie solari, ossia temporanee macchie scure sulla superficie del sole. Apparendo nelle aree in cui i campi magnetici sono forti, le macchie solari crescono e si riducono quando l’attività del sole cresce e decresce. Nel dicembre 2019, gli scienziati hanno registrato un numero minimo di macchie solare, che ha segnato la fine del ciclo 24. Sulla base della velocità con cui le macchie solari hanno iniziato ad apparire di nuovo, gli esperti del Prediction Panel hanno previsto che il ciclo 25 sarà simile in intensità al ciclo 24, che è stato relativamente calmo.

tempesta solareTuttavia, altri esperti sono giunti ad una conclusione completamente differente: il ciclo 25 potrebbe essere uno dei più forti da quando sono iniziate le registrazioni nel 1755. Invece di contare le macchie solari, Robert Leamon dell’Università del Maryland e i suoi collaboratori hanno basato le loro previsioni su ciò che chiamano “terminator”, ossia il punto in cui svanisce tutta l’attività magnetica di un ciclo solare precedente. Le macchie solari generalmente segnano questa transizione, ma il vero “terminator” tende a restare indietro rispetto al minimo delle macchie solari di 12-18 mesi. Tracciando questi eventi su 270 anni, Leamon e colleghi hanno scoperto che il tempo tra i “terminator” è strettamente legato all’intensità del prossimo ciclo, con distanze più brevi che preannunciano un’attività più intensa. Ed è proprio la situazione in cui ci troviamo ora, sostiene l’esperto: con una breve differenza tra i “terminator”, l’attività magnetica del ciclo 25 probabilmente prenderà il sopravvento, secondo le sue previsioni.

Prevedere i disastri

Un forte ciclo solare potrebbe creare qualche problema per la Terra. Le macchie solari possono generare enormi esplosioni, chiamate eruzioni solari, che a volte lanciano raffiche di radiazione e particelle cariche nello spazio, chiamate espulsioni di massa coronale (CME). Se una CME sufficientemente forte colpisse la Terra, potrebbe causare una tempesta geomagnetica distruttiva.

Forse la più nota di queste tempeste si è verificata nel 1859, durante il ciclo solare 10. Nota come Evento di Carrington, ha distrutto i telegrafi e scioccato gli operatori ai controlli, ma ha anche illuminato il cielo con aurore che sono state visibili fino ai Caraibi. Oggi, una tempesta di questa portata sarebbe devastante: potrebbe distruggere le reti elettriche, mettere fuori uso i satelliti, mettere in pericolo gli astronauti in orbita, cambiare le rotte di volo pianificate e rendere l’atmosfera superiore della Terra impenetrabile ai sistemi di comunicazione a terra.

Anche le eruzioni più deboli possono essere pericolose. Il 12 marzo 1989, l’intera provincia del Québec, in Canada, è rimasta senza elettricità quando un’espulsione di massa coronale, con solo una frazione dell’intensità dell’Evento di Carrington, ha colpito la Terra e distrutto la rete elettrica, lasciando le persone intrappolate in ascensori e tunnel. In orbita, molteplici satelliti si sono temporaneamente oscurati o hanno avuto problemi nel mantenere l’altitudine.

L’influenza dell’attività solare sulla Terra è chiamata meteo spaziale. Da anni, gli scienziati cercano di perfezionare il modo di anticipare quando il sole può diventare pericoloso. Migliori previsioni per le tempeste solari significano migliori opportunità di proteggere le infrastrutture vulnerabili, in maniera simile al modo in cui le previsioni meteorologiche permettono alle persone che si trovano sulla traiettoria di una tempesta di prepararsi al suo arrivo.

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