Il sito archeologico di Teotihuacan, la “città degli dèi“, è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco già nel 1987, grazie all’imponente estensione dei resti che si stagliano su oltre 80 chilometri quadrati.
Si tratta di una delle testimonianze delle civiltà precolombiane più importanti del Mesoamerica, ma ancora oggi gli studiosi non hanno sciolto il mistero che ruota intorno al popolo che le diede origine, né ai motivi che portarono alla sua scomparsa.
Gli Olmechi: il popolo alle origini di Teotihuacan?
Questa città dopo essersi sviluppata pienamente prima dell’anno 1000 scomparve misteriosamente, ma possiamo riconoscere negli Olmechi, che vengono considerati dagli studiosi come la prima civiltà mesoamericana, le radici dei popoli che l’avevano edificata. La loro influenza si diffuse in gran parte dell’America centrale, da San Lorenzo sulla costa del Golfo del Messico, sino a La Venta, nello Stato del Tabasco, più a est.
Il popolo del caucciù, costruì quelle che oltre ad essere città si profilavano come centri cerimoniali complessi e pianificati architettonicamente con grande capacità e di cui purtroppo nulla è giunto fino a noi; rimangono solamente a La Venta le monumentali teste basaltiche che arrivano a pesare fino a 20 tonnellate e dipingono il ricordo del volto di un’intera civiltà, che cadde nell’oblio all’inizio del primo millennio dopo Cristo.
Teotihuacan: il mistero del popolo senza nome
Nulla si conosce delle origini del popolo che abitava Teotihuacan, la sua storia rimane ancora oggi avvolta nel mistero poiché, nonostante gli studi sulle rovine archeologiche urbane e sulle esigue fonti che ne riportano notizie, non si sa niente delle genti che vi risiedevano, tranne il fatto che parlavano una lingua dello stesso ceppo di quella degli Olmechi e degli Aztechi.
Rimangono nebulose anche le cause che ne decretarono la scomparsa, le ipotesi postulano che possa essere stato un periodo protratto di carestie, un attacco proveniente dall’esterno o persino una rivolta interna.
Una concentrazione così smisurata di abitanti in una sola città, tuttavia, potrebbe essere stata tale anche da impoverire demograficamente e ambientalmente tutti i dintorni.
La pianificazione urbana, e l’orientamento dei suoi edifici, seguiva un criterio simbolico: il reticolato urbano è allineato con precisione a 15.5° nord-est; il Viale dei Morti sembra puntare verso il Cerro Gordo che, a sua volta, si trova a nord della Piramide della Luna.
Lo stile con il quale fu stata costruita è chiamato “talud-tablero”, vale a dire che un pannello rettangolare (tablero) viene sistemato sopra un piano inclinato (talud); è in effetti qui che ebbero origine le piramidi a gradoni, che fecero scuola a tutta l’architettura mesoamericana.
Si suppone che i due templi fossero dedicati a divinità acquatiche e terrestri come evidenziato dalla presenza di una grotta santuario a quella che è la Piramide del Sole. Questa costituisce il secondo edificio a struttura piramidale più grande delle Americhe, inferiore solo alla Piramide di Cholula, grazie ai suoi 71 metri di altezza x 223 metri di larghezza.
Ai lati del Viale principale, invece, si trovavano i complessi amministrativi e quelli residenziali ove con tutta probabilità risiedeva anche la casta sacerdotale.
È lecito supporre, tuttavia, che le città e le zone circostanti fossero state asservite politicamente e militarmente da un impero che trovava in questa città la propria capitale, la quale rappresentava anche un importante centro manifatturiero con la presenza di numerosi vasai, artigiani e gioiellieri, ma anche un centro di commercio minerario che sfruttava le cave di ossidiana di cui erano ricchi i dintorni.
Il dio serpente di Teotihuacan
Questo è uno dei templi più significativi e quello più riccamente decorato poiché era ornato da sculture policrome che avevano l’aspetto di una figura che combinava alcune caratteristiche fisiche del serpente a sonagli e altre dell’uccello quetzal.
Da quel momento era divenuto oggetto di una profonda e sentita venerazione, poiché era colui che aveva introdotto l’industria e l’agricoltura, era il protettore dei sovrani e dei sacerdoti ed era il dio dei mestieri e della conoscenza, dell’alba, del vento, delle arti e dei mercanti.
Era, quella del serpente piumato, una divinità benevola che ispirava nei devoti pietà, saggezza e benevolenza e il suo culto non prevedeva né sacrifici rituali né offerte di sangue.
Visitare Teotihuacan
Oltre a girare liberamente nel sito, è possibile visitare anche il museo di Teotihuacan, che ospita i più recenti reperti archeologici provenienti dal sito, come collane elaborate, tombe e altre sculture.
Oggi esistono molti modi per godere dell’esperienza di quest’antica città: uno dei più originali è rappresentato da un giro in mongolfiera che sorvola la valle del Messico e consente di ammirare dall’alto i resti di questa straordinaria civiltà in un’esperienza che si presenta davvero come indimenticabile.