“Prestare la massima attenzione alle tartarughe marine,sia a mare che sulle spiagge, soprattutto in questo periodo di nidificazioni“. È l’appello lanciato dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella che, nei giorni scorsi, ha ricevuto diverse segnalazioni sulla presenza di esemplari di Caretta caretta nella zona della costiera amalfitana.
Lo staff del Parco è intervenuto a seguito di una segnalazione di una tartaruga in difficoltà al largo de Li Galli. È stata prontamente individuata una Caretta caretta che però è apparsa in ottime condizioni mentre nuotava senza particolari problemi. La tartaruga è stata monitorata fino a che non è sparita in profondità. Altre due segnalazioni hanno invece riguardato due tartarughe morte, di cui una è stata recuperata dallo staff dell’Amp Punta Campanella e consegnata all’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno per la necroscopia. La causa della morte potrebbe essere un amo, probabilmente di un palangaro, la prima causa di pesca accidentale (circa il 52%) delle Caretta caretta nel Mediterraneo.
“Per questo è molto importante che i pescatori, o chiunque veda una tartaruga in difficoltà, non si limiti a tagliare la lenza e lasciarla andare. Perché il danno causato dalla parte residua può essere fatale nei giorni e nelle settimane successive,” sottolinea il Presidente dell’Amp Punta Campanella, Lucio Cacace. Si calcola, infatti, una mortalità del 30% per le tartarughe vittima di ami e lenze dei palangari.
“Diversi pescatori collaborano già da anni attivamente nel salvataggio di esemplari di questa meravigliosa specie– continua Cacace- Il nostro obbiettivo ora è estendere questa collaborazione, coinvolgendo quanti più pescatori possibile. Faremo campagne mirate di sensibilizzazione nei prossimi mesi, anche grazie al sostegno della Regione Campania che ha approvato l’emendamento presentato dal consigliere Luigi Cirillo. Prevista anche l’apertura, a breve, di un nuovo centro di primo soccorso a Massa Lubrense che opererà in coordinamento con il Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici della Stazione Zoologica A.Dohrn“.
Proprio in questi giorni, inoltre, sono iniziate le attività di monitoraggio delle spiagge e dei nidi di Caretta caretta in Campania. Un coordinamento che vede in campo vari enti e associazioni tra cui l’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Occhi puntati soprattutto sulle spiagge sabbiose del Cilento ma anche nella zona a nord di Napoli, tra Castelvolturno e Baia Domizia. Lo scorso anno c’è stato il record di nidi in Campania, ben 32. “Attenzione alle tracce sulle spiagge. Se si notano segni simili a quelli lasciati da un piccolo trattore sulla sabbia, ci troviamo dinanzi alle tracce lasciate da una tartaruga che ha nidificato e bisogna avvertire Capitaneria di Porto o gli enti e le associazioni di riferimento,” è l’appello dell’Amp Punta Campanella. I nidi individuati saranno recintati, messi in sicurezza e monitorati fino al momento della schiusa. Nel frattempo, risulta fondamentale anche l’intervento su eventuali tartarughe marine adulte in difficoltà o pescate accidentalmente. Per questo è importante segnalarle sempre e non ributtarle in mare.
“Attenzione anche a rispettare le regole della navigazione e i limiti di velocità, negli scorsi anni alcune tartarughe sono state gravemente ferite dall’impatto con imbarcazioni,” conclude l’Amp Punta Campanella.