“In Amazzonia stiamo registrando allagamenti di portata eccezionale. Quest’anno il porto di Manaus ha registrato un livello record di 30,02 metri sul Rio Negro, il più alto dal 1902, quando sono iniziati i rilievi. Con l’acqua che invade le case sulle rive dei fiumi, la popolazione locale è in una situazione di estrema vulnerabilità, sta perdendo i propri beni ed è esposta sempre più al rischio di contrarre malattie, oltre che a problemi di sicurezza alimentare. Non bastava il Covid”. Con queste parole EmanuelaEvangelista direttamente dall’Amazzonia racconta quello che sta succedendo in questo momento nella foresta pluviale: un’emergenza di cui si parla ancora poco in Italia.
Emanuela Evangelista è biologa e vive da oltre 20 anni nell’Amazzonia brasiliana, ove è impegnata attivamente per la tutela ambientale della foresta. È presidente di Amazônia Onlus, nonché Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana (onorificenza conferitagli nel 2020 dal Presidente Mattarella).
“Le inondazioni sono eventi stagionali ordinari a cui le popolazioni locali sono abituate e normalmente preparate ad affrontare, ma l’Amazzonia è sempre più spesso colpita da fenomeni estremi, probabilmente esasperati dal caos climatico”, afferma la biologa, la quale evidenzia che quest’anno tutte le normali precauzioni non sono bastate. “Il bacino amazzonico ha il suo ciclo naturale – continua – da giugno a novembre, con la cosiddetta “vazante”, l’acqua scende e da dicembre a maggio l’acqua risale, effettuando la “piena”. Nell’ultimo decennio il processo di piena e riflusso è diventato più accentuato, con livelli dell’acqua nei fiumi sempre più estremi”.
Emanuela Evangelista racconta che, a seguito delle piene eccezionali in corso, le coltivazioni stanno finendo sott’acqua assieme ai piccoli allevamenti, la pesca sta diventando sempre più difficile per via della vastità delle zone allagate e lancia l’allarme: “Procacciarsi il cibo è diventato sempre più difficile e molte famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni in piena pandemia, nonostante vivano su palafitte. C’è bisogno di tutto: cibo, farmaci, prodotti per l’igiene, carburante per gli spostamenti, risorse economiche per riparare i danni e ricostruire”.
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Emanuela Evangelista, biologa, residente in Amazzonia dove vive dal 2013 e lavora dal 2000, è presidente di Amazônia Onlus e Vice Presidente di Trentino Insieme. È membro della Species Survival Commisson (SSC) dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Amazônia Onlus sostiene le popolazioni dell’Amazzonia per la protezione della foresta amazzonica e della sua biodiversità. Normalmente, l’organizzazione lavora per offrire formazione, salute e reddito alle comunità locali, ma da oltre un anno offre loro sostegno per affrontare l’emergenza sanitaria in corso e le difficoltà legate all’insicurezza alimentare causata dalle misure di isolamento per il Coronavirus. In questo momento si sta adoperando per aiutarle a superare l’emergenza allagamenti.