Studiata la disponibilità di acqua nelle atmosfere della maggior parte dei pianeti del Sistema Solare: è proibitiva per la vita

La disponibilità di acqua nelle atmosfere della maggior parte dei pianeti del Sistema Solare è troppo bassa per sostenere la vita, anche di organismi estremofili
MeteoWeb

L’attivita’ dell’acqua di un ambiente puo’ influenzare notevolmente gli organismi viventi, compresi quelli che sono in grado di vivere in ambienti estremi, noti come estremofili. Studi di laboratorio hanno dimostrato che la vita richiede un’attivita’ dell’acqua di almeno 0,585 per consentire il metabolismo degli organismi viventi e la loro riproduzione. Ora un gruppo di ricerca ha studiato la disponibilità di acqua nella maggior parte dei pianeti del Sistema Solare, calcolando il limite necessario per la vita determinato dall’attivita’ dell’acqua stessa.

Secondo i ricercatori della Queen’s University Belfast (QUB), la disponibilita’ di acqua all’interno dell’atmosfera di Venere e della maggior parte dei pianeti del Sistema Solare e’ troppo bassa per sostenere la vita, anche di organismi estremofili. Il parametro utilizzato nello studio e’ stato l’attivita’ dell’acqua, calcolata su una scala da 0 a 1, che e’ equivalente all’umidita’ relativa nell’atmosfera di un pianeta.

sistema solareL’articolo, pubblicato su Nature Astronomy, ha indicato come gli ambienti planetari piu’ nuvolosi non siano favorevoli alla vita come la conosciamo. Gli autori hanno scoperto che le goccioline di acido solforico, presenti nelle nuvole di Venere, portano l’attivita’ dell’acqua al di sotto di 0,004, piu’ di 100 volte inferiore al limite per la vita. L’attivita’ dell’acqua nelle nuvole di Marte e’ invece di 0,537, leggermente al di sotto della gamma abitabile per la vita e molto simile a quella della stratosfera terrestre, tra i 12 e 50km di quota. L’atmosfera di Giove, ad esempio, ha un’attivita’ dell’acqua biologicamente permissiva superiore a 0,585 per temperature comprese tra -10°C e +40°C, sebbene fattori come la composizione delle nuvole possano limitarne l’abitabilita’.

Gli autori, John Hallsworth e Chris McKay, hanno concluso che l’approccio di questo studio potra’ essere utilizzato anche per determinare l’attivita’ dell’acqua nelle atmosfere dei pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare, restringendo cosi’ la ricerca della vita extraterrestre.

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