La transizione ecologica doveva essere la grande svolta ambientale dell’Italia. Il fiore all’occhiello del Movimento 5 stelle, che avrebbe portato il nostro Paese a fare il salto di qualità in tema di ambiente. Eppure, questa grande opportunità sembra stia per naufragare nel mare della bagarre politica. “Ma quale transizione ecologica… così ci facciamo dettare l’agenda dalle lobby, è inaccettabile“. Nel pomeriggio, sulla piattaforma Zoom è andata in scena una infuocata assemblea congiunta dei gruppi M5S con il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.
All’ordine del giorno, le riforme e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel mirino di diversi deputati e senatori c’è il decreto semplificazioni, ritenuto fumo negli occhi dall’ala più ambientalista dei pentastellati. Le critiche sono numerose e stavolta piovono anche sul ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Molto duro, sul tema, il deputato tarantino Giovanni Vianello: “Il dl semplificazioni è un disastro ambientale. Inoltre, nel Pnrr, zero per le bonifiche Sin e miliardi buttati per l’Ilva e il gas. Non è transizione ecologica. Questo testo, se non cambia, non si può votare“, attacca il parlamentare pugliese, secondo quanto apprende l’Adnkronos.
Forti criticità sono state espresse anche dai senatori Emma Pavanelli e Marco Croatti, così come dai deputati Alberto Zolezzi e Generoso Maraia. “Dobbiamo far contare il nostro peso, siamo la forza politica più numerosa e se c’è qualcosa che non ci piace dobbiamo fare in modo che venga cambiata“, dice la parlamentare Vittoria Baldino, rivolgendosi al ministro dell’Agricoltura. Dal canto suo Patuanelli prova a rasserenare gli animi e consiglia ai parlamentari grillini di coinvolgere Cingolani “per aiutarlo a capire la nostra linea e le nostre esigenze“.