L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha appena annunciato una nuova missione chiamata EnVision, che studierà Venere. Con il lancio previsto dopo il 2031, vedra’ protagonista una sonda che orbitera’ intorno al pianeta ‘gemello’ della Terra per studiarne l’atmosfera, la superficie e la struttura interna. Alla missione contribuirà anche l’Italia, tramite l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
L’esplorazione del sottosuolo di Venere, infatti, sara’ affidata a uno strumento italiano, uno scandagliatore radar che sara’ realizzato con il coinvolgimento dell’ASI e che avra’ come responsabile scientifico Lorenzo Bruzzone, a capo del Laboratorio di Telerilevamento dell’Universita’ di Trento. “Sara’ la prima volta in assoluto che un radar sounder operera’ sul nostro pianeta gemello. Le sue misure sotto-superficiali saranno fondamentali per la ricostruzione della storia geologica di Venere e contribuiranno alla comprensione dell’interazione tra superficie, sotto-superficie e atmosfera venusiana”, spiega Bruzzone.
“La partecipazione alla missione EnVision dell’ESA, insieme a quella prevista nella missione Veritas della NASA, permettera’ all’Italia di ricoprire una posizione di leader per il programma di esplorazione del pianeta Venere, alla stregua di quanto e’ stato fatto per Marte“, sottolinea Barbara Negri, responsabile dell’unita’ Volo Umano e Sperimentazione Scientifica dell’ASI.
La missione EnVision, realizzata in collaborazione con la Nasa, offrira’ una visione senza precedenti del pianeta piu’ simile alla Terra in termini di massa, dimensioni e raggio orbitale. L’uso della tecnologia radar, insieme alla spettroscopia ad alta risoluzione e alla radio scienza, consentira’ lo studio del pianeta in un’ampia scala spaziale, dall’alta atmosfera fino all’interno.