Nella notte tra 31 maggio e 1 giugno, nell’area dei Campi Flegrei è iniziato uno sciame sismico con decine di scosse, avvertite anche fino a Napoli. Abbiamo contatto la Dott.ssa Francesca Bianco, Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, che ha fatto il punto della situazione su quanto sta succedendo nell’area.
“Lo sciame sismico è iniziato alle 23:18 del 31 maggio ed è terminato circa 5 ore dopo, alle 4:19 dell’1 giugno. In queste 5 ore abbiamo registrato 35 eventi. Di questi 35 eventi, 13 hanno avuto magnitudo maggiore o uguale a 1, tra cui i due più energetici di magnitudo 1.8 e 1.7. Quindi, si tratta di uno sciame con energia sismica bassa. La maggior parte degli eventi è di magnitudo molto piccola, inferiore o prossima a 1. Questi eventi sono avvenuti sul bordo sud-occidentale degli Astroni, ad una profondità tra 1 e 2km, che è la tipica profondità degli eventi dei Campi Flegrei, che registriamo ormai a partire dalla fine del 2005, ovvero da quando è ripresa la crisi bradisismica”, ha spiegato Bianco.
La Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano spiega come gli eventi rientrino proprio nella crisi bradisismica iniziata 16 anni fa: “Dalla fine del 2005-inizio del 2006, registriamo un lento sollevamento dell’area che, nella parte di massimo sollevamento, ossia il Rione Terra, è arrivato ad 81cm. Man mano che ci si allontana dal Rione Terra, l’entità del sollevamento diminuisce molto: com’è tipico del fenomeno bradisismico, questo sollevamento ha una simmetria radiale, ovvero una forma a campana. La velocità di sollevamento da settembre 2020 è pari a circa 13mm al mese, quindi significa poco più di 15cm l’anno. Stiamo parlando di valori molto piccoli”.
“La crisi bradisismica è fondamentalmente rappresentata dal sollevamento e quando c’è sollevamento, c’è sempre attività sismica perché il sollevamento genera di per sé uno sforzo nella crosta circostante che poi tende a rompersi, finora sempre con magnitudo molto basse. Le magnitudo più elevate le abbiamo registrate a dicembre del 2019 con un evento di magnitudo 3.1 e ad aprile del 2020 con un evento di magnitudo 3.3, che sono comunque valori estremamente modesti”, spiega ancora Bianco.