Starlink, la rete internet satellitare di SpaceX, compagnia spaziale fondata da Elon Musk, prevede di poter fornire una copertura globale continua entro settembre ma dovrà poi ottenere le approvazioni delle autorità competenti, secondo quanto dichiarato da Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX. “Abbiamo dispiegato con successo 1.800 satelliti e quando tutti questi satelliti raggiungeranno la loro orbita operativa, avremo una copertura globale continua, quindi questo dovrebbe avvenire entro settembre. Ma poi avremo del lavoro normativo per entrare in ogni Paese e ottenere l’approvazione per fornire servizi di telecomunicazione”, ha spiegato Shotwell.
Come prenotarsi
Starlink, i cui piani sono per 12.000 satelliti totali ad un costo di circa 10 miliardi, attualmente offre servizi beta in 11 Paesi (Italia non inclusa) e senza i necessari adempimenti burocratici, non sarà possibile andare oltre questa versione. Anche nel nostro Paese, tuttavia, chiunque può testare il servizio: basta accedere al sito ufficiale, inserire il proprio indirizzo e i propri dati personali. Sul fronte costi, l’abbonamento mensile costerà 99 dollari, ai quali vanno aggiunti 499 euro per i componenti hardware di ricezione del segnale e 60 euro di spedizione. In più, bisognerà pagare altri 99 euro al momento della conferma dell’ordine.
Starlink sarà in grado di fornire fin dal primo istante una velocità tra 50 Mb/s e 150 Mb/s e latenza compresa tra 20ms e 40ms. Si tratta, inoltre, di prestazioni destinate a migliorare al crescere del numero dei satelliti lanciati. La rete Starlink punta a portare internet in ogni angolo del mondo, sfruttando il fatto che il segnale proverrà non dall’antenna più vicina ma direttamente dallo spazio.
A maggio, Musk ha dichiarato che la rete di satelliti nell’orbita bassa della Terra ha ricevuto oltre 500.000 preordini per il servizio internet e anticipa che non ci sono problemi tecnici per soddisfare la domanda. Quest’anno, la U.S. Federal Communications Commission ha approvato il piano di SpaceX di dispiegare alcuni satelliti Starlink ad un’orbita più bassa del previsto (che è di circa 550km) per fornire servizi internet a banda larga ad alta velocità per le persone che attualmente non vi hanno accesso.