Nella mattina di sabato 26 giugno, gli abitanti di Strasburgo sono stati svegliati da un terremoto di magnitudo 4.1, seguito poco dopo da un’altra scossa di magnitudo 2. Secondo l’Istituto di sismologia francese Renass, le due scosse sono state “indotte” dall’attività umana, in particolare da test geotermici.
Con una lettera pubblica, 30 sindaci di Comuni delle province di Viterbo e Terni, in Lazio e Umbria, ribadiscono la loro opposizione agli interventi di geotermia nella zona confinante tra le due regioni, facendo dapprima riferimento alla controversia pendente di fronte alla giustizia amministrativa e poi lanciando un appello al Mite affinche’ non finanzi progetti della medesima tipologia. A firmare la missiva sono stati i primi cittadini di Viterbo, Terni, Castel Giorgio, Bagnoregio, Graffignano, Orvieto, Castel Viscardo, Allerona, Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Latera, Piansano, Cellere, Farnese, Tessennano, Valentano, Marta, Canino, Monte Romano, Celleno, Civitella d’Agliano, Acquapendente, Proceno, Ischia di Castro, Grotte di Castro, Arena di Castro, Gradoli, Capodimonte, Tuscania, Onano, Sipicciano.
A preoccupare, inoltre, e’ il fatto che l’area di riferimento e’ di origine vulcanica, come testimonia, ad esempio, la presenza del lago di Bolsena: “I sistemi geologici dell’area francese sono simili ai nostri, con l’aggravante che la nostra e’ anche area vulcanica, fattore che potrebbe aumentare il fattore rischio e imprevedibilita’; questo non ci lascia assolutamente tranquilli”.