Un terremoto di magnitudo 4.1 è stato registrato questa mattina alle 5 a nord-ovest di Strasburgo, in Francia. Ne ha dato notizia l’Istituto di sismologia francese Renass, secondo cui cinque minuti più tardi è stata registrata una nuova scossa, di magnitudo 2. I Vigili del Fuoco hanno ricevuto una trentina di chiamate ma al momento non si registrano danni.
Secondo il Renass, le due scosse sono state “indotte” dall’attività umana, in particolare da test geotermici condotti dal dicembre scorso dall’azienda Fornoche, che si occupa di energie rinnovabili e alternative. Nella zona colpita si lavorava a un progetto geotermico fino all’inizio del dicembre scorso: due pozzi profondi cinque chilometri ciascuno erano gia’ stati realizzati quando una serie di terremoti indotti (tra cui uno di magnitudo 3.5 il 4 dicembre 2020) spinsero le autorita’ a fermare il progetto.
Confermando l’annuncio della chiusura, il gruppo aveva avvertito che la procedura avrebbe potuto provocare “altri eventi simili fino alla stabilizzazione“. In altre parole, aveva spiegato a fine gennaio, in una intervista a ‘France Bleu Alsace’, il presidente dell’associazione francese dei professionisti della geotermia, Jean-Jacques Graff, “le scosse dureranno ancora uno o due mesi. E’ una cosa abbastanza frequente quando si interrompe un ciclo come e’ accaduto in questa centrale. Si tratta di fenomeni di assestamento: la roccia si riposiziona piano piano, i blocchi ritrovano un equilibrio ed e’ questo processo che genera piccoli sismi”.
L’energia geotermica, che rientra fra quelle rinnovabili, e’ generata sfruttando il calore della Terra. Quest’ultimo si manifesta con l’aumento progressivo della temperatura delle rocce con la profondita’, secondo un gradiente geotermico, in media, di 3°C ogni 100 metri di profondita’. Alcune zone presentano gradienti piu’ alti della media, a causa di anomalie geologiche o vulcaniche. L’energia termica accumulata nel sottosuolo e’ resa disponibile tramite vettori fluidi (acqua o vapore), naturali o iniettati, che fluiscono dal serbatoio geotermico alla superficie spontaneamente (geyser, soffioni, sorgenti termali) o erogati artificialmente tramite perforazione meccanica (pozzo geotermico).