Boschi dell’Aspromonte e del Pollino nella lista Unesco: “si rafforza l’impegno dell’Italia nella lotta agli incendi”

Si rafforza l’impegno dell’Italia nella lotta agli incendi che devastano interi ecosistemi, danneggiano l’economia e mettono a rischio la vita di persone e animali
MeteoWeb

L’inclusione di 8mila ettari di boschi dell’Aspromonte e del Pollino nella lista delle foreste tutelate dall’Unesco rafforza l’impegno dell’Italia nella lotta agli incendi che devastano interi ecosistemi, danneggiano l’economia e mettono a rischio la vita di persone e animali in un paese come l’Italia che può contare su oltre 11,4 milioni di ettari di foreste. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco di tutelare le faggete vetuste mediterranee nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino.

Si tratta del riconoscimento del valore anche culturale del bosco per un paese come l’Italia con più di 1/3 (38%) della superficie totale nazionale coperta da foreste, secondo l’analisi della Coldiretti. Quasi 1 bosco su 3 (32%) in Italia fa parte di aree protette e in poco meno di 30 anni – evidenzia la Coldiretti – sono cresciuti di quasi il 27% passando dai 9 milioni di ettari del 1990 agli attuali 11,4 milioni.

Un impegno per difendere e valorizzare una risorsa importante del Paese a partire dal lavoro di oltre diecimila, fra boscaioli e aziende agricole forestali, che in Italia si dedicano alla buona gestione degli alberi e alla pulizia dei boschi che – sottolinea la Coldiretti – è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della lotta agli incendi che devastano ogni anno centinaia di ettari di foreste con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale ed economico. Ai costi economici e sociali degli incendi si somma una vera catastrofe ambientale in aree dove – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Dalla raccolta della legna a quella dei funghi, dall’allevamento al turismo. Per ogni bosco andato in fiamme – precisa la Coldiretti – ci sono danni all’ambiente, all’economia e al lavoro. Il pericolo arriva – evidenzia Coldiretti – dai cambiamenti climatici con temperature sempre più alte, fenomeni meteo sempre più violenti e dalla mano criminale dell’uomo dalla quale dipende il 60% dei roghi che scoppiano ogni anno da nord a sud della Penisola.

Senza dimenticare il ruolo dei boschi nella tenuta idrogeologica dei territori considerato che lungo la penisola più di 9 comuni su 10 (91,1%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni in una situazione in cui – continua la Coldiretti – gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti, dalle grandinate alle bombe d’acqua, e mettono in serio pericolo città e campagne.

Per incrementare il patrimonio boschivo italiano, la Coldiretti ha elaborato insieme a Federforeste il progetto nel PNRR di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.

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