Chiunque programmi un viaggio in Arabia Saudita non può mancare di visitare la città di Gedda. Situata sulle sponde orientali del Mar Rosso questa città dal mare cristallino, rischiarata da un sole presente tutto l’anno, offre un patrimonio storico e culturale davvero sorprendente e un monumento davvero eccezionale: il faro più alto del mondo.
Ma non è questa l’unica attrazione da record della città, qui si trova anche la fontana con il getto d’acqua più alto del mondo ed è in costruzione un grattacielo, che una volta ultimato, diverrà il più alto della Terra, ma Gedda è anche il principale porto per i pellegrini diretti a La Mecca che qui passano da ben 14 secoli lasciando testimonianze storiche della cultura islamica.
Il faro di Gedda e gli altri record del mondo
Fu eretto tra il 1987 e il 1990 e da allora, con il suo aspetto del tutto caratteristico, è visibile da ogni punto della città, ricoprendo un ruolo di primo piano nello skyline cittadino. Inoltre, riveste un ruolo anche prettamente simbolico, poiché questa magnifica costruzione rappresenta il punto di sbarco dei pellegrini diretti a La Mecca.
Così come la Fontana Re Fahd restituisce l’immagine della moderna Arabia Saudita così farà la Jeddah Tower, il grattacielo ancora in costruzione, ma che con i suoi 1.008 metri di altezza promette di divenire a breve il grattacielo più alto del mondo.
Le meraviglie di Gedda
Una visita della città non può prescindere da una passeggiata nello splendido quartiere di Al Balad che costituisce il cuore storico della città e la sua più intima essenza.
Le strette stradine su cui si affacciano le case secolari di corallo tipiche dell’architettura tradizionale hanno fatto si che il quartiere venisse dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e oggi molte abitazioni sono state trasformate in musei che consentono di comprendere cos’era l’antico quartiere dei mercanti di Gedda.
Biet Nassif è certamente la più interessante di queste dimore storiche, un tempo fu la casa di Omar Nassif, mercante dell’800 e membro di una delle famiglie più influenti del posto. Le 106 stanze in cui visse sono tutt’oggi riccamente decorate e arredate e numerose sono le terrazze che affacciano sul giardino interno.
Biet Nassif rinnovò la sua gloria anche nel 1925, quando qui visse il monarca saudita Abdulaziz Ibn Saud, al rientro dal suo esilio in Kwait. Fu proprio durante il suo soggiorno che il re diede vita a una raccolta di 16.000 libri messi a disposizione di chiunque volesse leggerli.
Ad Al Balad si trova anche il più antico suq della città, il Souq Al Alawi, tra le cui stradine si respira ancora un’atmosfera autentica e si possono riconoscere gli edifici più antichi che abbracciano questo antico mercato grazie ai colori verde e corallo che lo contraddistinguono.
Questo è il vero cuore di Gedda, dove oltre ai souvenir si possono trovare pregiati oggetti di artigianato locale, spezie, incensi e gioielli tipici dei mercati sauditi.
Qui si trovano numerose stanze in tipico stile saudita, adornate da decorazioni in legno intarsiato e contenti l’immenso patrimonio culturale del più antico porto della Penisola Arabica. Sono presenti le sezioni di Storia dell’Islam, di Storia di Gedda e di Formazione dell’attuale Arabia Saudita, al cui interno si possono ammirare ad esempio le testimonianze degli antichi pellegrini e antichissimi manoscritti di impareggiabile valore.
All’interno del complesso di Abdul Raouf Khalil si trova anche una moschea-museo in stile hijazi, ricca di decorazioni e perfettamente visitabile anche al suo interno.
Il Mar Rosso di Gedda
Sono oltre 30 i chilometri di lungomare di cui sia gli abitanti sia i turisti approfittano per una passeggiata tra i parchi e i giardini, per praticare sport o fermarsi lungo le spiagge sui cui prendono posto magnifici resort, cafè caratteristici e ristoranti per tutti i gusti.
Si estende su un’area di 2400 metri quadri e la sua architettura richiama quella tradizionale saudita, le colonne esterne riportano i versi del Corano e la luce del tramonto imprime una cifra caratteristica alla costruzione.
Il momento migliore, però, è quello a cui si assiste durante l’alta marea, quando la moschea appare letteralmente galleggiare sull’acqua.