Com’è il tempo di notte su Venere? Gli scienziati lo stanno finalmente scoprendo.
Venere è relativamente vicino alla Terra e lo studiamo da molto tempo (la prima sonda lo ha raggiunto nel 1978), ma gli scienziati sapevano molto poco sul meteo notturno sul pianeta, fino ad ora.
In un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, i ricercatori hanno elaborato un nuovo metodo per utilizzare i sensori a infrarossi sull’orbiter giapponese Akatsuki, una sonda arrivata in orbita attorno a Venere nel 2015, allo scopo di rivelare finalmente com’è il tempo sul pianeta di notte.
I sensori hanno scoperto nuvole notturne e alcuni strani pattern di circolazione del vento.
Come la Terra, Venere si trova nella “zona abitabile” del nostro Sistema Solare, ha una superficie solida e un’atmosfera.
Per comprendere il clima di un pianeta, i ricercatori studiano il movimento delle nuvole alla luce infrarossa. Tuttavia, mentre l’atmosfera di Venere ruota rapidamente, il pianeta stesso ha la rotazione più lenta di qualsiasi altro pianeta principale nel nostro Sistema Solare, il che significa che giorno e notte durano abbastanza a lungo, circa 120 giorni terrestri ciascuno.
Fino ad ora è stato facilmente osservabile solo il tempo sul “lato diurno” di Venere perché, anche nell’infrarosso, è difficile ottenere una visione chiara del lato notturno del pianeta. Sono state effettuate osservazioni a infrarossi del “lato notturno” di Venere, ma questi studi non sono stati in grado di mostrare chiaramente il tempo notturno del pianeta.
Per esplorare questo misterioso aspetto del nostro vicino planetario, i ricercatori si sono rivolti ad Akatsuki, la prima sonda giapponese a orbitare intorno a un altro pianeta: è progettata per monitorare Venere e il suo clima ed è dotata di una termocamera a infrarossi che non necessita della luce solare per “vedere”. Nonostante questo design, l’imager non però è stato in grado di catturare osservazioni dettagliate del lato notturno di Venere. Tuttavia, utilizzando un nuovo metodo analitico per gestire i dati acquisiti dall’imager, i ricercatori sono riusciti indirettamente a “vedere” il tempo notturno sfuggente di Venere.
“I modelli di nuvole su piccola scala nelle immagini dirette sono deboli e spesso indistinguibili dal rumore di fondo,” ha spiegato il coautore Takeshi Imamura, professore presso la Graduate School of Frontier Sciences dell’Università di Tokyo. “Per vedere i dettagli, dovevamo sopprimere il rumore,” ha proseguito. “In astronomia e nella scienza planetaria, è comune combinare le immagini per farlo, poiché le caratteristiche reali all’interno di una serie di immagini simili nascondono rapidamente il rumore. Tuttavia, Venere è un caso speciale poiché l’intero sistema meteorologico ruota molto rapidamente, quindi abbiamo avuto compensare questo movimento, detto superrotazione, al fine di evidenziare formazioni interessanti per lo studio.”
Con questo nuovo metodo analitico, il team ha osservato di notte i venti nord-sud del pianeta e ha scoperto qualcosa di piuttosto strano.
“Ciò che sorprende è che i venti si muovono nella direzione opposta alle loro controparti diurne,” ha spiegato Imamura. “Un cambiamento così drastico non può verificarsi senza conseguenze significative. Questa osservazione potrebbe aiutarci a costruire modelli più accurati del sistema meteorologico venusiano che, si spera, risponderanno ad alcune domande di vecchia data sul clima venusiano e probabilmente anche sul clima terrestre“.
Impiegando questo nuovo metodo, i ricercatori ritengono che studi futuri potrebbero rivelare nuovi dettagli sul tempo su altri pianeti come Marte o persino sul nostro pianeta.
Mentre questo studio utilizza la tecnologia esistente in orbita attorno a Venere, il pianeta vedrà però presto arrivare tre nuove missioni che continueranno ad espandere la nostra comprensione di Venere e del suo clima. La NASA ha recentemente annunciato due nuove missioni legate a Venere, soprannominate DAVINCI+ e VERITAS, e l’Agenzia Spaziale Europea ha rivelato che lancerà la missione EnVision. I tre veicoli spaziali verranno lanciati alla fine di questo decennio e nei primi anni ’30.