Le dosi non mancano, semplicemente non vengono utilizzate: per questo motivo, per almeno un mese, sono state sospese le consegne alle Regioni dei vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson.
Le scorte sono tali che in alcuni casi è stata addirittura chiesta la restituzione alla struttura commissariale: è il caso dell’Emilia-Romagna, che vorrebbe riconsegnare più di 100mila dosi inutilizzate di AstraZeneca, mentre il Lazio ha reso noto di non non necessitare di forniture.
Il vaccino anglo-svedese al momento è impiegato soprattutto per i richiami agli over 60, ma ormai la copertura vaccinale nelle fasce più anziane della popolazione è a buon punto, e quindi l’utilità dei vaccini a vettore virale sta diventando sempre più ridotta.
Nonostante lo stop provvisorio, la struttura commissariale del generale Figliuolo ha chiarito che tutte le Regioni che lo riterranno opportuno potranno chiedere nuove dosi di AstraZeneca e Johnson&Johnson, anche se dai dati disponibili non sembra probabile: nei primi 10 giorni di luglio sono stati somministrati circa 5,4 milioni di vaccini in tutta Italia e, tra richiami e prime dosi, Pfizer ha coperto quasi totalmente il totale, con 3,9 milioni di dosi inoculate (1,2 milioni contando solo le prime dosi). Per confronto, sono state utilizzate appena 33mila fialette di Johnson&Johnson (monodose) e 7.273 di AstraZeneca.