Sotto controllo l’incendio che ha raggiunto la centrale a carbone di Kemerkoy, nel sud della Turchia, dove i residenti dell’area erano stati evacuati con barche e auto.
Nonostante ciò, l’autorità forestale ha avvertito che la centrale, così come un’altra centrale elettrica vicina, restano a rischio a causa del vento.
Forti raffiche avevano spinto le fiamme vicino alla centrale nella provincia di Mugla, non lontano dal resort costiero di Oren.
Continuano a divampare gli incendi in 6 aree della provincia, vicino alla località turistica di Bodrum, e in 5 distretti di quella di Antalya.
Da 9 giorni la Turchia sta affrontando i più devastanti incendi da decenni, alimentati da elevate temperature, bassa umidità e forti venti. Otto persone sono morte, così come un numero imprecisato di animali.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato accusato di una risposta lenta e inadeguata, mentre aiuti sono arrivati dall’estero.
L’ondata di caldo in atto, alimentata dall’aria calda dal Nord Africa, ha contribuito alla propagazione di incendi in molti Paesi, inclusi Italia e Grecia.