Diversi lotti di carne contaminata ritirati dai supermercati: “Non consumatela” [MARCHI E LOTTI]

Richiamata dai supermercati carne contaminata dalla pericolosa Escherichia Coli: chi avesse già acquistato il prodotto non deve consumare
MeteoWeb

La catena di supermercati all’ingrosso Metro Cash&Carry ha richiamati alcuni tipi di carne contaminati da Escherichia Coli, parte dei quali erano già stati distribuiti nei supermercati al dettaglio.
Ecco i prodotti ritirati:

  • CAPPELLO DI PRETE VITELLO EU SV MC, marchio METRO CHEF, rivenduto alla Metro Cash&Carry SpA. Il lotto di produzione richiamato è il n°10010115. Nome del produttore: VANLOMMEL. Data di scadenza del prodotto: 23-08-2021. Peso per unità di vendita: 0,9-1,5 kg La motivazione del richiamo alimentare è la presenza rinvenuta nella carne di Escherichia Coli produttori di shigatossine.
  • SOTTOFESA DI VITELLO EU SV MC peso circa 2,800, venduta da Metro Italia Cash & Carry Spa Italia, lotto di produzione n°10010115, marchio di identificazione del produttore BE2EG/1, prodotto da VANLOMMEL N.V. 11.08.2021 Industrielaan 21 2250 Olen Belgium, con data di scadenza 23/08/2021.

Come spiega lo Sportello dei Diritti in una nota, l’Escherichia coli (E. coli) è un germe appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, famiglia che include un numero ampio di specie batteriche (es. Salmonella, Klebsiella, Yersinia ecc.), il cui habitat naturale è rappresentato dall’intestino dell’uomo e di altri animali. Alcuni ceppi di E. coli, definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica. Inoltre, una possibile complicazione (5-10% dei casi) a seguito di una infezione da STEC, frequente soprattutto nei bambini, è la sindrome emolitica-uremica (SEU), malattia che si caratterizza per una grave insufficienza renale acuta (spesso è necessario ricorrere alla dialisi), oltre che da anemia e piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e che in alcuni casi (circa il 20%) si rivela fatale. Gli STEC possono appartenere a differenti sierotipi (ne esistono più di un centinaio), ma la gran parte dei casi di infezione riportati nell’uomo risultano causati da E. coli appartenenti a 5 sierotipi (O157, O26, O111, O103 e O145). I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i consumatori che avessero acquistato questi prodotti a non consumarli e a riportarli al punto vendita per il rimborso, valido anche senza presentazione dello scontrino.

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