Già in ginocchio per il violento terremoto di sabato scorso, che ha provocato oltre 1400 morti, Haiti affronta ora le forti piogge generate dalla tempesta tropicale Grace.
Piogge torrenziali si stanno abbattendo sull’Est dell’isola caraibica, con precipitazioni stimate tra 127 e 254 mm di acqua in poche ore; inoltre, forti venti rischiano di spostare la depressione a Ovest, in direzione della capitale Port-au-Prince e delle aree colpite dal sisma.
Secondo il National Hurricane Center, vi è il rischio di allagamenti e frane in parti dell’isola di Hispaniola, dove si trovano Haiti e la Repubblica Dominicana. In alcune zone il livello dell’acqua potrebbe arrivare fino ad un’altezza di 25 cm, con punte di 38 cm.
La tempesta Grace, che si sta dirigendo verso la Giamaica, aggrava la situazione dopo il sisma di magnitudo 7.2 che ha colpito la parte meridionale di Haiti. L’ultimo bilancio riporta 1.419 morti e circa 6.900 feriti, ma si teme che molte persone si trovino ancora sotto le macerie. Almeno 13.700 abitazioni sono state distrutte e 30mila persone sono rimaste senza casa a causa del terremoto, che ha colpito la municipalità di Saint-Louis-du-Sud, a est di Les Cayes.
I soccorritori sono impegnati in una corsa contro il tempo per far arrivare beni di prima necessità agli abitanti che hanno perso tutto nei giorni scorsi. Il primo ministro Ariel Henry ha decretato lo stato di emergenza nazionale per almeno un mese e ha invitato la popolazione a dare prova della massima solidarietà.
Gli ospedali haitiani sono al collasso e necessitano di farmaci e altro materiale sanitario per curare i feriti. Strutture che avrebbero potuto ospitare gli sfollati, come chiese e scuole, sono state pesantemente danneggiate dal terremoto. Se Grace dovesse colpire anche Les Cayes, sarebbe un ulteriore disastro per il locale ospedale Ofatma, che ha dovuto allestire letti sotto tende e alberi in quanto l’edificio non è considerato sicuro.
Il terremoto e la tempesta tropicale Grace sono l’ennesimo duro colpo per gli 11 milioni di abitanti dell’isola di Hispaniola, di cui il 59% vive sotto la soglia di povertà.