Lotta contro il tempo in Grecia, sull’isola di Evia, per evitare che un devastante incendio raggiunga la città di Istiaia che ospita migliaia di abitanti. Il lavoro dei vigili del fuoco è proseguito per tutta la notte, nel tentativo di contenere le fiamme che da 8 giorni divampano sull’isola a 200 km a est di Atene.
Migliaia di ettari di terreno sono stati distrutti ad Evia in questi giorni, centinaia le case distrutte e oltre 2.700 le persone evacuate via mare
Nella notte, ad Avgaria, uno dei centri abitati nei pressi di Istiaia, le fiamme hanno superato le barriere tagliafuoco create ieri, ma non hanno creato gravi danni. Altre barriere sono state create a Kamaria e Kastaniotissa, secondo quanto riporta l’agenzia Ana.
Sono circa 650 i pompieri operativi sull’isola, di cui 250 giunti da Ucraina, Serbia e Romania, affiancati da 17 elicotteri, di cui 2 dalla Svizzera e 2 dall’Egitto, e da 8 aerei, tra cui 3 Canadair francesi.
Per la prima volta dall’inizio della crisi il premier greco ha ammesso di aver fallito nella gestione degli incendi che stanno devastando il Paese. “Potremmo aver fatto ciò che era umanamente possibile, ma in molti casi non è stato sufficiente,” ha affermato Kyriakos Mitsotakis in diretta tv. “Capisco perfettamente il dolore dei nostri concittadini che hanno visto bruciare le loro case o le loro proprietà, ma il Paese sta affrontando un disastro naturale di dimensioni senza precedenti“.