Dopo il potente terremoto che sabato scorso ha colpito Haiti, un’altra emergenza si aggiunge a quelle già in corso: l’acqua potabile.
E’ una “lotta contro il tempo” per distribuire kit igienici: il timore è che si possano diffondere malattie ed epidemie, come avvenuto in passato. A lanciare l’allarme all’ANSA è Fiammetta Cappellini, responsabile dei progetti della ong Avsi ad Haiti, secondo cui la mancanza di acqua è la conseguenza delle modifiche del sottosuolo prodotto dal sisma: “La violenza del terremoto – ha affermato – è stata tale che ha cambiato l’assetto del sottosuolo e della falda acquifera. Di conseguenza, i tanti pozzi che servivano le comunità di campagna sono improvvisamente privi di acqua. Queste comunità rurali sono molto estese nella geografia della zona, molto sparpagliate. E’ difficile raggiungerle, tante strade sono interrotte, i fiumi sono difficilmente passabili per le grandi piogge cadute nei giorni scorsi“. “Si sta cercando di sopperire con la distribuzione di kit igienici e secchi per lo stoccaggio dell’acqua ma portare acqua sul terreno alle famiglie sinistrate è un problema oggi molto grave“. Ciò che va scongiurato è quanto accaduto “ad Haiti dopo il terremoto del 2010 quando a pochi mesi di distanza scoppiò una grave epidemia di colera“.
Nell’ultimo bilancio la Protezione civile ha riportato quasi 2.200 morti per il sisma magnitudo 7.2, oltre 12.000 feriti, più di 100mila case distrutte o danneggiate e circa 30mial famiglie senza casa, hanno detto i funzionari.
Le cause e l’origine del terremoto ad Haiti
I terremoti hanno provocato il caos ad Haiti almeno dal XVIII secolo, quando la città di Port-au-Prince è stata distrutta 2 volte in 19 anni, e il XXI secolo non è stato più clemente: il potente terremoto del 14 agosto ha provocato altre vittime e feriti, con un bilancio ancora provvisorio, e 11 anni fa sono morte migliaia di persone, se non centinaia di migliaia.
Haiti si trova vicino all’intersezione di due placche tettoniche, quella nordamericana e quella caraibica: i terremoti possono verificarsi quando queste placche si muovono l’una contro l’altra e creano attrito.
Haiti è anche densamente popolata. Inoltre, molti dei suoi edifici sono progettati per resistere agli uragani, non ai terremoti: le strutture possono sopravvivere a forti venti ma sono vulnerabili ai crolli quando il terreno trema.
Secondo l’USGS, il recente terremoto magnitudo 7.2 si è probabilmente verificato lungo la zona di faglia Enriquillo-Plantain Garden, che attraversa la penisola sudoccidentale di Tiburon ad Haiti. È la stessa zona di faglia lungo la quale si è verificato il devastante terremoto del 2010, ed è probabilmente la fonte di altri 3 grandi scosse verificatesi tra il 1751 e il 1860, due dei quali hanno distrutto Port-au-Prince.