Incendi, apocalisse a Reggio Calabria: 5 morti e 4 feriti. Disposta l’evacuazione di Grotteria, l’Aspromonte è un inferno di fuoco

Incendi, situazione drammatica in Calabria: sale a 5 morti e 4 feriti il bilancio dell'emergenza a Reggio, disposta l'evacuazione del borgo di Grotteria. Il Prefetto torna d'urgenza annullando le ferie: è un inferno di fuoco a ridosso della città
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Gli incendi che stanno colpendo la Calabria stanno provocando una vera e propria apocalisse di fuoco in provincia di Reggio Calabria, dove da oltre una settimana bruciano varie località dell’Aspromonte, sia all’interno del perimetro del Parco Nazionale che al di fuori, a quote più basse e a ridosso dei centri abitati. Il bilancio è drammatico non solo sulla vegetazione, sull’ecosistema naturale tra i più selvaggi e incontaminati d’Europa, e sugli animali ma anche per quanto riguarda le persone. A Reggio Calabria, infatti, si contano 5 morti e 4 feriti, quasi tutti nelle ultime ore. Oggi è stata anche la giornata più calda di sempre nel mese di Agosto: con una temperatura massima di +43°C, infatti, la stazione meteo dell’Aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria ha battuto il record storico di caldo mensile, sfiorando quello assoluto che è di +44,0°C e risale al luglio 1998.

La prima vittima di una stagione terribile risale al 25 giugno quando, dopo una notte in ospedale in seguito a numerosi ustoni nel corpo, è morto Carmelo Genovese, 50 anni, originario di Montebello Jonico ma residente a Motta San Giovanni, nell’hinterland di Reggio Calabria. Al suo arrivo al Centro grandi ustionati di Palermo, dove era stato portato in elicottero, le sue condizioni erano subito apparse disperate con lesioni sul 95% del corpo. I medici hanno cercato in tutti i modi di stabilizzarlo, ma non sono riusciti a salvargli la vita. Dalle fiamme che lo avevano circondato era stato tirato fuori dai vigili del fuoco. Il loro intervento era stato richiesto in contrada Molaro, frazione collinare di Montebello, dove un incendio stava divorando la vegetazione e si stava spingendo verso le abitazioni.

Pochi giorni fa, venerdì 6 agosto, sono morti carbonizzati zia e nipote, impegnati nel disperato tentativo di salvare il loro uliveto in località “Gutta”, nel territorio del comune di San Lorenzo, all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte. Si tratta di Margherita Cilione, 53 anni, e di Antonino Cilione, ex consigliere comunale, 35 anni, entrambi residenti a Bagaladi. I cadaveri sono stati ritrovati vicino ad un trattore, forse utilizzato per cercare di creare un argine nel terreno coltivato ad uliveto, nel vano tentativo di difenderlo dalle fiamme.

Oggi, mercoledì 11 agosto, altre due vittime, sempre in provincia di Reggio Calabria. Un uomo di 77 anni, Mario Zavaglia, è morto nel suo casolare di campagna raggiunto dal fuoco che stava imperversando nel territorio del comune di Grotteria. E’ accaduto intorno a mezzogiorno. L’uomo tentava di salvare il ricovero degli animali, ma è stato raggiunto dal fuoco ed è morto sul posto per le ustioni. A Cardeto, invece, sulle colline della città capoluogo di provincia, nel pomeriggio è morto un uomo di 79 anni. Anche in questo caso la vittima stava lottanfdo contro il fuoco per cercare di mettere in salvo le proprietà. Altre quattro persone, tutte civili, sono rimaste ustionate per un incendio a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate nel pronto soccorso dell’ospedale di Reggio Calabria. Una di loro è in gravissime condizioni: la Prefettura ha disposto il trasporto d’urgenza con un mezzo aereo per il Centro Grandi Ustionati di Catania, nella speranza di salvarle la vita.

Presso la Prefettura di Reggio Calabria è attivo il Coc (Centro operativo comunale) in riunione permanente per disporre le misure adeguate a fronteggiare l’emergenza. Anche il Prefetto, dott. Massimo Mariani, è tornato d’urgenza in città rinunciando alle ferie per fronteggiare l’emergenza.

Al momento la situazione più critica è quella di Grotteria, dove il fronte di fuoco ha raggiunto il centro del paese alimentato dal forte vento. Il Sindaco, supportato da due squadre dei Vigili del Fuoco e dai volontari della protezione civile, ha disposto l’evacuazione di tutto il borgo (circa mille persone) a bordo di appositi bus verso la frazione di Grotteria Mare.

Il Centro operativo nazionale dei Vigili del fuoco (CON) ha disposto l’invio di unità di supporto ai colleghi calabresi impegnati da giorni nella lotta agli incendi boschivi. Si tratta di 130 rinforzi che arriveranno da Lazio, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto ed Emilia Romagna.

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Incendi nel Parco Nazionale d’Aspromonte, fiato sospeso per le Faggete Vetuste patrimonio UNESCO

Le “Faggete Vetuste”, in Aspromonte, al momento sono salve. Lo rende noto il Parco dell’Aspromonte, da giorni impegnato per salvare dalle fiamme le foreste patrimonio dell’Unesco in provincia di Reggio Calabria. Oggi – informa l’ente – uomini del servizio antincendio del Parco, si sono addentrati nella foresta di Ferraina, arrivando a ridosso della “Valle Infernale”. Al momento, miracolosamente, le Faggete Vetuste, patrimonio Unesco, non sono state interessate dalle fiamme, nonostante l’immane incendio che da giorni sta devastando la zona e che ha bruciato uno dei boschi di pino calabro più importante e storico del Parco, quello di Acatti. “Le nostre Faggete sono praticamente circondate dai roghi, ma continuano a resistere. La minaccia, però, non è superata, anzi il contesto è complicatissimo perchè quell’incendio è particolarmente violento e ampio: la situazione può precipitare in un brevissimo lasso temporale. – ha detto il presidente del Parco, Leo Autelitano-. Siamo tutti all’opera per salvarle: dall’alto i canadair supportano gli uomini ed i mezzi impegnati da terra. E’ in atto dispiegata tutta la forza possibile per salvare le faggete e domare il fuoco, con i carabinieri del Reparto biodiversità coordinati dal tenente colonnello Alessandra D’Amico, gli operai dell’ufficio biodiversita’ coadiuvati dal personale dell’Ente Parco che hanno bloccato le fiamme in una vera e propria azione di resistenza. Il comune di Samo, inoltre, ha inviato sul posto alcuni mezzi utili per le attività. Siamo in una condizione difficile e catastrofica in tutte le zone dell’Aspromonte con incendi sullo Zomaro, sulle montagne di Mammola, nell’Area Grecanica fino a Polsi“.

La Regione Calabria chiede lo “stato d’emergenza”

La Giunta regionale della Calabria, su proposta del presidente Nino Spirli’, ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza “in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria“. Nella delibera si da’ anche atto che “si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata presso i Comuni interessati. Il territorio della Calabria – si legge nel provvedimento – è stato diffusamente interessato, già a partire dal mese di giugno 2021, da un numero estremamente rilevante di incendi boschivi e di interfaccia che hanno provocato ingenti e gravi danni all’intero ecosistema regionale, ivi comprese le colture agricole, gli allevamenti, gli insediamenti civili, rurali ed industriali“. “In particolare – viene spiegato – nelle ultime settimane di luglio e in quella di agosto, si è assistito a una drammatica recrudescenza dei fenomeni, che hanno messo in concreto e immediato pericolo sia il patrimonio boschivo – anche quello vetusto, oggetto di tutela dell’Unesco – che quello abitativo e produttivo, con il proliferare di incendi di interfaccia che hanno provocato ingenti danni alle cose nonchè, circostanza ancor più grave, la perdita di vite umane“. “Tuttora insiste, in tutta la regione – si legge nella delibera – una situazione di criticità tale da aver indotto il presidente della Giunta, unitamente al direttore generale del dipartimento di Protezione civile a richiedere al presidente del Consiglio dei ministri, lo stato di mobilitazione nazionale“. “Nei rapporti stilati dall’Azienda Calabria Verde, delegata all’attuazione del Piano antincendio boschivo continuano a pervenire, presso le sale operative di Calabria verde e della Protezione civile, numerose richieste di intervento e di soccorso, pure in funzione della tutela della vita umana in caso degli incendi di interfaccia. Appare necessario richiedere, al Governo, la dichiarazione dello stato di emergenza, tenuto conto, fra l’altro, dell’enorme dispiegamento di risorse umane e strumentali impiegate in campo, anche per effetto della presenza delle organizzazioni di volontariato provenienti da altre regioni in virtù della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale”. La Giunta ritiene dunque che sia “necessario ricorrere all’utilizzo di mezzi e poteri straordinari, cui all’art. 24 del D.lgs. 2 gennaio 2018, n. 1, anche al fine di evitare pericoli per la pubblica incolumità e favorire il più rapido ritorno alle normali condizioni di vita delle popolazioni interessate e il ripristino delle strutture e infrastrutture danneggiate“.

Foto Ansa
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