Continuano ad avanzare in Turchia gli incendi che da 7 giorni stanno distruggendo boschi e terreni agricoli ed hanno provocato la morte di 8 persone.
Le fiamme, alimentate dalle alte temperature e dal vento, hanno circondato una centrale termoelettrica ed hanno costretto molti agricoltori a radunare il bestiame in preda al panico e spingerlo verso il mare.
Numerosi turisti sono stati costretti a fuggire a bordo di barche per motivi di sicurezza, decine di villaggi sono stati evacuati.
I roghi hanno già distrutto almeno 100mila ettari della costa mediterranea della Turchia. Su un totale di 174 roghi, 160 sono stati domati ma 14 sono ancora attivi nelle aree di Antalya, Mugla, Aydin, Isparta e Denizli. La situazione rimane critica nelle aree di Antalya e Mugla, in cui rientrano le località turistiche di Manavgat, Bodrum e Milas, dove 28 villaggi per un totale di 16.603 persone sono stati evacuati e l’accesso all’area è ora consentito solo a pompieri e mezzi per lo spegnimento degli incendi.
La Turchia è stata colpita da incendi in 39 delle 81 province del Paese, a cui è stato risposto con l’utilizzo di 16 velivoli, 9 droni, 51 elicotteri, 850 camion dei pompieri, 150 pale meccaniche e 5.250 tra pompieri e uomini della protezione civile. Non sono mancate le polemiche, perché il governo turco ha scelto nel 2019 di avvalersi di mezzi e piloti dall’estero, lasciando negli hangar i propri 9 canadair.