Centinaia di persone hanno partecipato a Soverato ai funerali di Simona Cavallaro, la ragazza di 20 anni sbranata da un branco di cani nelle campagne di Satriano, nel Catanzarese, mentre stava perlustrando la zona con un amico in previsione di un scampagnata da fare domenica prossima. La folla si è radunata nel piazzale adiacente all’oratorio dei salesiani, dove si è scelto di far svolgere la cerimonia per rispettare le norme anti-Covid, ma molte altre persone che avrebbero voluto essere presenti sono state fermate per evitare assembramenti. Fino al termine dei funerali tutta Soverato, la città in cui Simona abitava, si è fermata. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino ed i commercianti hanno abbassato le saracinesche.
La bara bianca di Simona è stata accompagnata da un corteo fino al luogo in cui il parroco, don Alfonso Napolitano, ha officiato la funzione religiosa. In testa c’erano il padre Alfio ed il fratello gemello della ragazza, Pietro. Nella piazza la commozione e il doloro erano tanti. L’arrivo del feretro è stato accompagnato dal lancio di palloncini colorati. Particolarmente toccante è stata la lettera che Simona aveva scritto al papa per ringraziarlo di quanto ha fatto per lei e per il fratello, letta da un giovane.
L’autopsia: Simona è stata assalita alle spalle e alle gambe
L’autopsia sul corpo della giovane ha fatto emergere i raccapriccianti dettagli dell’attacco del branco di cani, composto da maremmani e meticci. Simona è stata attaccata alle spalle e alle gambe: la ragazza probabilmente stava cercando di fuggire e ha anche tentato di difendersi, visto che sotto le sue unghie sono stati trovati peli di cane. L’esame autoptico, durato 5 ore, è stato eseguito dal medico legale Isabella Aquila su disposizione del pm di Catanzaro Irene Crea, alla presenza dei periti nominati dalla famiglia della ragazza e dell’indagato, un pastore di 44 anni, proprietario del gregge che i cani forse stavano custodendo.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, in un primo momento i due ragazzi si sarebbero rifugiati in una chiesetta in legno che si trova nell’area picnic. Solo in un secondo momento Simona ha cercato di raggiungere l’auto, forse pensando che gli animali fossero andati via, ma è stata assalita dal branco.
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Soverato, agli ordini del tenente Luca Palladino, che per primi sono arrivati sul posto. Al momento i militari, con l’aiuto dei veterinari, hanno catturato 12 animali, per otto dei quali si è resa necessaria la sedazione. Gli animali sono affidati in custodia al canile municipale mentre i carabinieri sono alla ricerca degli ultimi esemplari che mancano alla cattura. Un team di esperti dovrà ora stabilire a quali tra i 12 cani catturati appartengano i peli prelevati. Tra gli animali catturati, solo uno aveva impiantato il microchip che consente di risalire al proprietario. Nelle ultime ore sono stati effettuati prelievi dal pelo degli animali, alcuni dei quali avevano il capo sporco di sangue.
L’area è attualmente interdetta perché occorre capire se possano esservi altri cani in circolazione che potrebbero creare ulteriori problemi.