Dopo un flusso di vento solare ed un’espulsione di massa coronale nei giorni scorsi, il Sole ha prodotto un altro evento estremo: ieri la macchia solare AR2859 ha eruttato, producendo un brillamento solare di classe C3. Tuttavia, non è stato il bagliore l’attrazione principale: l’eruzione ha anche causato un enorme “tsunami solare“. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha infatti osservato un’ombra circolare in espansione, un’onda di plasma caldo e magnetismo. Secondo alcune stime, è possibile che lo tsunami viaggiasse a 177mila km/h.
Gli tsunami solari annunciano sempre un’espulsione di massa coronale (CME) e anche questo non ha fatto eccezione: subito dopo lo tsunami, i coronografi SOHO hanno rilevato una CME. La nube di particelle sembra essere diretta verso la Terra, ma gli analisti della NOAA stanno ancora esaminando la CME, utilizzando modelli informatici per determinare l’eventuale l’orario di arrivo. Un’ipotesi potrebbe essere il 30 Agosto.
Fuochi d’artificio sul Sole
Prima dello tsunami, il Sole aveva generato un flusso di vento solare (materiale gassoso fuoriuscito da un buco coronale nell’atmosfera del Sole), poi un’espulsione di massa coronale (CME): particelle cariche in rotta verso la Terra hanno creato lievi disturbi nella magnetosfera terrestre dallo scorso 25 agosto.
Come previsto, la nube di particelle prodotta dall’espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre oggi 27 agosto intorno alle 01:00 UTC, le 03:00 ora italiana. L’impatto è stato debole e non ha causato una tempesta geomagnetica. La CME è stata scagliata nella nostra direzione da un filamento solare instabile lo scorso 23 agosto.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h.
Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.