Un terremoto di magnitudo 7 si è verificato alle 14:29 ad Haiti, e in particolare nell’arrondissement di Anse-à-Veau nel dipartimento di Nippes. L’ipocentro è stato registrato ad un profondità di 10 km. In seguito è stata registrata una seconda scossa di magnitudo 5.2.
Un’allerta tsunami era stata diramata dall’istituto geologico americano USGS ma poi è stata revocata. A Les Cayes, i residenti locali hanno raccontato che l’acqua ha brevemente allagato la città costiera, causando il panico per i timori di uno tsunami, ma poi è sembrata ritirarsi. I media locali riportano che alcune persone dalla costa erano già scappate verso la montagna
Le immagini della gallery scorrevole in alto e i video seguenti mostrano tanti edifici crollati. “Un alto numero di vittime è probabile e il disastro è probabilmente ampio“, ha detto l’USGS. Sono almeno 227 le vittime del terremoto che ha colpito Haiti. Lo riferisce la protezione civile locale. “Il bilancio del terremoto e’ salito a 227 morti, di cui 158 nel sud. Ci sono centinaia di feriti e dispersi“, si legge un comunicato diffuso su Twitter, “i primi interventi, effettuati sia da soccorritori professionisti che da membri della popolazione, hanno permesso di estrarre molte persone dalle macerie. Gli ospedali continuano a ricevere feriti”.
A Les Cayes, e’ crollato un hotel di diversi piani. Il proprietario Gabriel Fortune’, e’ morto: era all’interno dell’albergo, impegnato in una riunione con altre tre persone, nessuna delle quali sarebbe sopravvissuta.
Il primo ministro di Haiti, Ariel Henry, su Twitter ha espresso le sue “condoglianze ai parenti delle vittime” del terremoto “che ha causato diverse perdite di vite umane e danni materiali in diverse regioni del Paese”. “Faccio appello allo spirito di solidarieta’ e di impegno di tutti gli haitiani perche’ si uniscano per affrontare questa drammatica situazione che stiamo vivendo”, ha aggiunto Henry, “l’unione fa la forza”. Henry ha dichiarato lo stato di emergenza di un mese per l’intero Paese.
Il presidente Usa, Joe Biden, ha autorizzato una “risposta immediata” degli Stati Uniti. “Il presidente ha autorizzato una risposta immediata degli Stati Uniti e il capo dell’Usaid (l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, ndr) Samantha Power, coordinera’ questo sforzo“, si legge in una nota.
Già nel 2010 Haiti fu colpito da un forte terremoto che fece 250 mila morti.
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Terremoto ad Haiti: l’analisi dell’INGV
“La zona interessata è una regione tettonicamente complessa, la cui dinamica è collegata alla placca dei Caraibi, posta tra la placca del Nord America e quella del Sud America con un movimento relativo ad esse di circa 20 mm/anno verso East. La parte orientale di questa faglia è costituita da una zona di subduzione (la placca nord americana subduce verso Ovest sotto la placca caraibica), mentre lungo il lato meridionale e quello settentrionale della placca il movimento è accomodato da faglie trascorrenti”, riporta un approfondimento pubblicato sul blog INGVterremoti.
“Haiti si trova nella regione nord orientale della placca dove il margine di subduzione lascia spazio a quello trascorrente. La regione risulta quindi tettonicamente complessa con due lunghe faglie trascorrenti che bordano l’isola a Nord (la faglia detta SOFZ, Septentrional-Oriente) e a Sud (denonimata EPGF, Enriquillo-Plantain Garden). La zona compresa tra queste due faglie è denominata microplacca Gonâve.
Il terremoto del 2010 è avvenuto nella parte più orientale della EPGF e studi recenti hanno mostrato come si tratti di un terremoto complesso che coinvolge numerose altre faglie, alcune delle quali sconosciute all’epoca del disastro.
Il terremoto odierno è invece avvenuto nella parte occidentale della EPGF, dove la faglia è evidente osservando la profonda valle che attraversa la regione in direzione est-ovest per circa 200 km.
Le prime analisi mostrano un terremoto di tipo trascorrente con movimento relativo sinistro (un osservatore da un lato della faglia vedrà l’altro lato spostarsi verso sinistra) compatibile con la tettonica. Inoltre le prime stime delle deformazioni permanenti attese in superficie mostrano un spostamento verticale di circa 53 cm e orizzontale di 34 cm. Questa simulazione si basa sull’analisi dello spostamento sul piano di faglia prodotta dall’USGS, dove si vede uno spostamento massimo di circa 2 metri e una durata della rottura di circa 40 secondi.
Terremoti storici rilevanti (1751-1770), sebbene non ben conosciuti, sono stati attribuiti all’attività della parte orientale dell’EPGF. Invece la regione interessata dall’evento odierno risulta storicamente meno attiva, benché probabile sede dell’evento del 1860″, conclude l’INGV.
In arrivo la tempesta tropicale ‘Grace’
Come se non bastasse il terremoto, una nuova minaccia per Haiti arriverà dal meteo. Nel Paese, devastato dal sisma, infatti, è atteso nella notte tra lunedì e martedì il passaggio della tempesta Grace che al momento si muove ad una velocità di 35km/h. Ad Haiti potrebbe portare venti fino a 65km/h.