Venere è simile alla Terra da molti punti di vista, ma ciò vale anche in riferimento all’osservazione del cielo?
C’è da dire che l’osservazione delle stelle non è eccezionale dalla superficie venusiana, e ciò a causa della spessa atmosfera di anidride carbonica che ricopre il pianeta, con nubi onnipresenti. Sopra quelle nuvole, però, la vista del cielo notturno potrebbe essere abbastanza simile a quella sulla Terra.
Una sessione di osservazione del cielo su Venere richiederebbe di essere da 55 a 60 km sopra la superficie, dove la temperatura e la pressione sono sorprendentemente simili alla Terra, ha spiegato a Space.com Paul Byrne, scienziato planetario della Washington University di St. Louis.
Forse le stelle brillerebbero in modo leggermente diverso o l’atmosfera potrebbe fare scintillare le meteore con un colore differente, ma l’essenza sarebbe la stessa, ha rilevato Byrne.
Finché sei sopra le nuvole, ha affermato Byrne, se il pianeta oscilla tra i detriti, una pioggia di meteoriti dovrebbe verificarsi più o meno allo stesso modo su Venere e sulla Terra. “A quel punto e oltre, presumibilmente sarebbe simile a guardare una pioggia di meteoriti a livello del mare sulla Terra“, ha proseguito l’esperto. “Non riesco a pensare a nessun motivo per cui non si potrebbero vedere strisce di stelle cadenti mentre il materiale brucia“.
La maggior parte delle piogge di meteoriti sono causate dalla stessa cometa con orbita breve che lascia una scia di detriti lungo il suo percorso, giro dopo giro attraverso il Sistema Solare.
C’è un secondo, molto più raro tipo di pioggia di meteoriti che si basa su un solo passaggio di una cometa di lungo periodo, che attraversa il Sistema Solare seguendo un percorso che è così lungo da non farla non tornare mai più sui suoi passi durante la vita umana.
Gli osservatori del cielo terrestri non hanno mai ammirato una pioggia di meteore causata da nuovi detriti da una cometa di lungo periodo, almeno non secondo i record esistenti. In teoria, dal momento che i due pianeti orbitano attorno al Sole a distanze simili, le stesse probabilità valgono per Venere, nonostante l’abissale mancanza di registrazioni di osservazione del cielo da quel mondo.
Non plausibile non significa però impossibile, e se questo scenario dovesse mai verificarsi nelle nostre vite, ciò potrebbe avvenire questo dicembre.
La cometa Leonard
A dicembre, Venere e una cometa di lungo periodo chiamata cometa C/2021 A1 (Leonard) si incroceranno, o quasi: il pianeta attraverserà la scia di detriti lasciata dalla cometa appena tre giorni dopo che il corpo ghiacciato sfiorerà Venere, durante la sua prima visita al Sistema Solare interno in circa 80mila anni.
“Ci sono molte incognite che potrebbero influenzare molto le cose,” ha dichiarato a Space.com Qicheng Zhang, ricercatore del Caltech e autore principale di un nuovo studio che esplora lo scenario. “Le possibilità non sono particolarmente buone per osservare questo evento, ma non è fuori dal regno delle possibilità e non sarebbe del tutto sorprendente se qualcosa venisse osservato“.
“Sono interessato a quelle comete che passano abbastanza vicino al Sole,” ha precisato Zhang. Leonard “non passa proprio vicino alla stella, ma si avvicina comunque all’orbita terrestre, il che è più interessante della maggior parte delle comete scoperte in questi giorni“. Quindi, Zhang ha dato un’occhiata più da vicino alla cometa Leonard per vedere come il suo percorso si è allineato con il Sole e i pianeti interni.
“L’unica cosa che spiccava era che l’orbita della cometa e l’orbita di Venere si intersecano quasi perfettamente,” ha rilevato Zhang. Le loro orbite arrivano entro 50mila km, equivalenti alla distanza dalla Terra dei satelliti geosincroni che orbitano sopra le nostre teste. I corpi celesti arriveranno entro 4,3 milioni di km l’uno dall’altro il 18 dicembre. Il giorno successivo Venere incrocerà la scia della cometa 3 giorni dopo il passaggio del corpo ghiacciato.
La cometa Leonard sta effettuando solo un passaggio e non ha creato un percorso netto di detriti: Zhang ha voluto quindi scoprire se i suoi resti potrebbero essere abbastanza consistenti da innescare una pioggia di meteoriti su Venere a dicembre e se possa esserci qualche possibilità che gli umani possano in qualche modo osservarla.
La ricerca è descritta in un articolo pubblicato il 26 luglio sul server di prestampa arXiv.org e inviato all’Astronomical Journal.
Pioggia di meteore su Venere
Secondo i calcoli di Zhang e dei suoi colleghi, lo scenario più promettente per una pioggia di meteoriti osservabile quando Venere intersecherà la scia della cometa richiederebbe alti livelli di attività sul corpo ghiacciato mentre si trovava a una distanza di almeno 30 volte quella media della Terra dal Sole (o circa la distanza di Nettuno), forse anche 100. Questo non è impossibile, ma è raro, e significherebbe che la cometa Leonard era ricoperta di ghiacci particolarmente volatili, inclini a trasformarsi in vapore in condizioni ancora piuttosto gelide.
Per uno spettacolo abbastanza notevole da consentire agli scienziati sulla Terra di individuare i fuochi d’artificio su Venere, secondo i calcoli di Zhang, quell’attività dovrebbe essere iniziata a una distanza dal Sole più simile a 500 o addirittura 1.000 volte rispetto a quella della Terra.
“È molto lontano, e molto prima che la cometa venisse scoperta. Non sappiamo se la cometa fosse effettivamente attiva a quella distanza,” ha detto lo scienziato. “Se avessimo una rilevazione certa di meteore su Venere da questo evento, ci direbbe che questa cometa era piuttosto attiva ad alte distanze dal Sole“.
“L’unica cosa che potrebbe cambiare o aggiungere meteore alla pioggia d’ora in poi è se ci fosse un’esplosione dirompente del tipo che pochissime comete nella storia hanno prodotto,” ha affermato Zhang. “Non è qualcosa che normalmente ti aspetteresti di vedere in una cometa e sarebbe molto insolito,” anche più insolito dell’individuazione di meteore su Venere.
Ciò significa che è improbabile, ma ancora possibile.
Stelle cadenti extraterrestri
Se la cometa Leonard fosse in grado di innescare una pioggia di meteoriti osservabile per gli esseri umani, non sarebbero i primi dati di questo tipo provenienti da un mondo diverso dalla Terra.
Nell’ottobre 2014, una cometa soprannominata Siding Spring ha sorvolato Marte, ed il Pianeta Rosso ha solcato la scia di polvere della cometa circa 3 ore dopo. Le meteore sono cadute sul lato di Marte non rivolto verso la Terra, ma la sonda spaziale Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA ha rilevato la fugace traccia di magnesio che i detriti della cometa hanno scaricato nell’atmosfera superiore del Pianeta Rosso.
L’incontro di Siding Spring con Marte non rende facile il confronto con i potenziali fuochi d’artificio di dicembre su Venere. La cometa Leonard non si avvicinerà mai così tanto a Venere come il suo predecessore a Marte, e Venere ospita solo un orbiter, la navicella spaziale giapponese Akatsuki, a differenza dei 4 orbiter e dei 2 rover che erano di stanza sul Pianeta Rosso nel 2014.
La Terra, Venere e il Sole saranno però orientati in modo tale che gli osservatori sulla Terra possano essere in grado di catturare deboli lampi prodotti di detriti della cometa Leonard, ha osservato Zhang, cosa impossibile durante l’incontro con la cometa Siding Spring. “Non c’è mai stata la possibilità di vedere una pioggia di meteoriti marziani dalla Terra,” ha ricordato. “Venere sarà molto più vicino alla Terra di quanto era Marte, e quindi c’è la possibilità che se ci fosse qualcosa di interessante, potrebbe potenzialmente in teoria essere visibile dalla Terra da telescopi abbastanza piccoli, anche di livello amatoriale avanzato“.
“Le nostre incertezze non possono escludere che potrebbe esserci una tempesta di meteoriti molto importante, una grande tempesta impressionante del tipo che sarebbe necessario per generare uno strato di meteoriti del tipo apparso su Marte,” ha detto Zhang. “Questa è ancora una possibilità, ma una possibilità molto più piccola di una pioggia di meteoriti molto ridotta“.
Una volta nella vita
È probabile che né la cometa Leonard né nessun’altra avranno un’opportunità simile di lasciare il segno su Venere durante le nostre vite. Questi passaggi ravvicinati di comete dei pianeti interni sono insoliti, ha osservato Zhang: “Probabilmente questo evento ha un periodo di ricorrenza su scala temporale dell’ordine di forse una volta ogni pochi secoli circa per pianeta“. “È un evento abbastanza raro, relativamente agli incontri ravvicinati con le comete“.
Qualunque cosa accada su Venere, ha proseguito Zhang, la cometa Leonard è al suo ultimo passaggio attraverso il Sistema Solare. Il calore del Sole potrebbe fare a pezzi il corpo ghiacciato, un rischio che le comete corrono sempre durante le loro escursioni. In caso contrario, Zhang e il suo team hanno calcolato che il resto del Sistema Solare spintonerà l’orbita della cometa, tanto da far sì che scivoli via dal nostro vicinato cosmico e finisca bloccata nello Spazio interstellare.