Il IX Forum Mondiale dell’Acqua, che è stato rimandato di un anno a causa della pandemia, si svolgerà a Dakar nel Marzo del 2022. “Italy Water Forum 2024” è il comitato promotore della candidatura dell’Italia a sede del X Forum Mondiale dell’Acqua.
“Il problema del cambiamento climatico oramai in Italia è discusso in ogni sede. L’Italia facendo parte del bacino Mediterraneo è uno degli hot spot climatici, cioè è una zona dove la temperatura media sta aumentando più rapidamente rispetto ad altre parti del Globo, Artide escluso, e dove abbiamo una delle maggiori irregolarità meteoriche. Negli ultimi 40 anni è piovuto allo stesso modo ma la ripartizione temporale delle precipitazioni è drasticamente cambiata, il numero di giorni di pioggia è diminuito del 15% e di conseguenza l’intensità media delle precipitazioni è aumentata del 15% e ciò significa maggiore ruscellamento, anche in virtù del consumo del suolo che oramai la fa da padrone in Italia specialmente negli ultimi 20 anni, minore infiltrazione di acqua, minore disponibilità di acqua. Le precipitazioni nevose, al contrario di quello che si dice, mediamente sono aumentate negli ultimi 15 anni ma sono più irregolari. La neve a causa di questa pressione climatica rimane meno al suolo, spesso si scioglie, ruscella, anche in questo caso non infiltra, la risultante è che abbiamo sempre meno acqua a disposizione. L’acqua attualmente è il bene più prezioso che possiamo avere a livello globale e in particolar modo in un’area meteo – climatica dove l’estremizzazione è sempre più forte. Non dobbiamo più sprecare acqua, non possiamo più sprecare acqua e grazie alla tenacia di personalità come Endro Martini, Filippo Soccodato e di altre persone come il sottoscritto stiamo cercando di portare in Italia il Decimo Forum Mondiale dell’Acqua. Noi abbiamo tutte le potenzialità tecnico – scientifiche per portarlo in Italia e ricerche eccezionali. Abbiamo Istituti di Ricerca, Università, modelli e problematiche enormi. Dobbiamo riuscire a portare questa enorme pagina di scienza in Italia per fare in modo che questo sia un punto di partenza rapido nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico e per renderci non più schiavi di una riduzione dell’acqua di qualità come sta avvenendo in questi periodi”. Lo ha affermato Massimiliano Fazzini, climatologo, Docente dell’Università di Chieti, Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale, intervenuto a RemTech a sostegno della candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua.
Piena soddisfazione per quanto dichiarato dal Presidente del Governo, Mario Draghi e dal Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in queste ore.
“Diamo il pieno sostegno e la piena condivisione a quanto dichiarato alle Nazioni Unite dal Presidente del Governo, Mario Draghi, in materia di emissione di gas, inquinamento atmosferico e interventi da adottare sui cambiamenti climatici – ha affermato Endro Martini, geologo, Presidente di Italy Water Forum, intervenuto dal RemTech di Ferrara – queste dichiarazioni e quelle rese qualche ora fa dal Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, vanno nella direzione del Forum Mondiale dell’Acqua. Portare questo evento con una candidatura forte che vede insieme Firenze, Assisi, Roma, significa veramente arrivare ad un confronto determinante sul fronte anche dei rischi climatici”.
“Anche il fiume che bagna l’Amazzonia è in sofferenza. Abbiamo solo un quantitativo di acqua del 65% mentre a San Paolo alcuni serbatoi sono già a livello zero. Il mondo sta vivendo una crisi idrica senza precedenti. La deforestazione, l’inquinamento delle acque, l’avanzo dell’agribusiness sulle aree con flora nativa e le riserve legali, rappresentano un forte rischio per le risorse naturali. Solo il 3% delle risorse idriche mondiali è acqua dolce adatta al consumo. Di questa minuscola percentuale – ha affermato il prof. Aldo Muro, dal Brasile, in rappresentanza dell’ Istituto Federale di Educazione, Scienza e Tecnologia del Brasile, agenzia federale del Brasile che si occupa di ricerca e appartenente al Governo Brasiliano, intervenuto al RemTech di Ferrara in collegamento dal Brasile – il 12% si trova in Brasile, di cui solo il 23% è acqua di buona qualità, secondo le informazioni delle agenzie ufficiali del governo brasiliano, mentre per organizzazioni non governative, affermano che invece solo il 6,5% della risorsa idrica sarebbe di qualità accettabile per il consumo. Data la grave situazione delle risorse acquifere nel mondo, è evidente l’importanza degli eventi scientifici e politici per stimolare la discussione sulla prevenzione e mitigare la degradazione della risorsa.
L’Italia, essendo, il “Giardino d’Europa”, con risorse acquifere conservate e una mentalità della sua popolazione radicata nell’amore per la terra e le risorse naturali, rappresenta la condizione geopolitica per ospitare un evento di protezione dell’acqua, come World Water Forum.
Gli esempi dell’amore per la terra e le sue risorse sono stati diffusi dagli immigranti italiani che, durante l’esodo del dopo Seconda Guerra Mondiale, per i continenti americani, segnarono indelebilmente le culture più giovani con il loro amore per la natura.
Sostengo, fortemente, che l’Italia ospiti il Forum Mondiale dell’Acqua nel 2024, soprattutto in città come Assisi, Firenze e Roma, che rappresentano un forte simbolo cristiano ma anche il Rinascimento e l’origine della civiltà occidentale, importante triade per la difesa dell’acqua per il Pianeta Terra”.
Del comitato “Italy Water Forum 2024” fanno parte: Presidente il geologo, Endro Martini e ne fanno parte il Sacro Convento di Assisi, il Comune di Firenze, Comune di Assisi, Comune di Roma, Comune di Ferrara, Consiglio Nazionale dei Geologi, ISPRA, Protezione Civile Nazionale , Istituto Nazionale di Urbanistica, Utilitalia, ANEA, L’Agenzia Italiana per lo Sviluppo Economico, Associazione Nazionale delle Bonifiche e Irrigazioni, Rotary International Club di Ottaviano, Meteo Giuliacci, Skopìa srl, Cae srl, Agronomist World Academy Foundation, Iat srl , Water Right and Energy Foundation, Triumph Group International, Archeoclub d’Italia, Utilitalia, AICS e Centro Studi Alta Scuola dell’Umbria, istituto specializzato nella manutenzione e valorizzazione dei centri storici e del quale fanno parte Regione Umbria, Comune di Orvieto, Comune di Todi che è stato l’animatore di questo progetto.