Fuori dalle rotte turistiche tradizionali si trova l’isola di Socotra, la maggiore isola di un piccolo arcipelago dello Yemen rimasta isolata per secoli dal resto del mondo e paradiso conservativo di una ricca biodiversità faunistica e floristica.
Proprio questa caratteristica ha reso Socotra una meta ideale dell’ecoturismo e meritevole di essere iscritta tra i Patrimoni dell’Umanità da parte dell’UNESCO e sebbene sia difficile da raggiungere e quasi priva di servizi turistici visitarla è un’esperienza unica anche grazie alla speciale ospitalità dei suoi abitanti.
La natura di Socotra
L’arcipelago che comprende Socotra si trova nel golfo di Aden nell’Oceano Indiano e dista in egual misura 350 chilometri dalle coste dello Yemen e da quelle della Somalia.
Questa posizione di isolamento ha consentito all’isola di preservare il proprio patrimonio naturale, tanto che il 37% delle specie vegetali presenti sono endemiche solamente di questo posto.
Tra le 835 specie vegetali dell’isola vi sono la Rosa del deserto e l’Albero del cetriolo, ma il posto d’onore spetta alla Dracena drago di Socotra, dalla quale viene estratto il sangue di drago, una resina rossa che viene utilizzata in molteplici modi: quale medicinale per ferite ed eczemi, per infezioni gastro-intestinali e respiratorie, ma la resina ha trovato impiego nel tempo anche come tintura per i mobili o gli strumenti musicali e come base delle pozioni dei rituali sciamanici.
La fauna dell’isola comprende quasi 200 specie di uccelli, tra cui alcuni endemici dell’isola poiché non migrando dalla stessa la rendendo una meta unica per il birdwatching. Sono, inoltre, presenti altrettante specie di farfalle, mentre tra i 22 rettili dell’isola ben 19 sono endemici.
Il mare ospita una incredibile varietà di coralli e di pesci che popolano l’ecosistema della barriera corallina e offrono agli appassionati di diving e snorkeling un’esperienza assolutamente straordinaria.
L’area marina protetta di Dihamri si trova sul versante nord-est di Socotra ed il sito che maggiormente abbonda di coralli e fauna ittica, qui infatti è possibile imbattersi in pesci pappagallo, barracuda, rane pescatrici e mante, mentre allontanandosi dalla costa è possibile entrare in contatto con tursiopi come i delfini.
Curiosità su Socotra
Il turismo a Socotra è quasi inesistente e giungervi è un’impresa tutt’altro che trascurabile che richiede una pianificazione attenta e la necessità di usufruire obbligatoriamente dell’aiuto di un tour operator in grado di interfacciarsi con le agenzie locali. Tuttavia, nella capitale Hadibu sono presenti alcuni hotel e soprattutto sull’isola c’è la possibilità di fare camping sulla spiaggia, che oltre ad essere consentito è anche gratuito.
Per secoli i pescatori evitarono l’isola perché convinti che gli abitanti fossero in grado di piegare i venti al loro volere e fare così affondare le navi indesiderate. Questa leggenda deriva verosimilmente dal fatto che i monsoni spirano in questo luogo per gran parte dell’anno rendendo complesso l’approdo, circostanza riportata sul Vecchio continente dalle cronache di Marco Polo, il quale comunque era riuscito nell’impresa.
La stagione del monsone si verifica nei mesi da luglio a metà agosto, ma proprio i venti consentono durante il mese di luglio, nel sud-est e sud-ovest dell’isola, di praticare l’attività di windsurf e kitesurf.
La vita sull’isola scorre tranquilla e lontana dai drammatici risvolti del paese di appartenenza, la popolazione dell’arcipelago conta circa 70.000 abitanti e quella di Socotra, è oggi interamente musulmana e costituita prevalentemente da Arabi, Somali, Indiani, Tollesi e discendenti di schiavi neri africani.
L’isola è occupata sin dal I secolo d.C., e i lunghi secoli di isolamento hanno consentito loro di preservare la propria cultura e il loro linguaggio nonostante le dominazioni che si sono susseguite.
Uno dei luoghi più incantevoli dell’isola dove entrare in contatto con gli abitanti è Qalansyiha, un villaggio di pescatori pittoresco con le sue case tradizionali e gli stretti vicoli, qui poi si trova una splendida spiaggia dove pernottare.
Visitare Socotra
Tra le attività più interessanti da svolgere sull’isola vi è certamente il trekking che può essere svolto a vari livelli di difficoltà. Le vette più alte dell’isola, e quelle in cui l’hiking è più complesso e necessita di una guida esperta, sono i monti Hagier che arrivano a 1525 metri di altitudine e si collocano nell’area di Scant.
Tra i sentieri più semplici vi sono le escursioni nelle valli scavate dai torrenti, i wadi, come quelli del parco nazionale del Wadi Ayhaft, il più ricercato per la varietà ornitologica e quella paesaggistica che offre di sovente piscine naturali con acque cristalline nelle quali ci si può liberamente immergere.
Una delle escursioni più popolari è quella nel Diksam Plateau, un altopiano calcareo che accoglie un’alta concentrazione di Dracene; distese con numerose varietà di Baobab, invece, si trovano nell’area naturale protetta di Homhil.
Se è vero che Socotra è punteggiata di caverne, tra queste la più importante è sicuramente la Grotta di Hoq, raggiungibile solamente a piedi, consente di affrontare un percorso di ben 2 chilometri e mezzo tra magnifiche stalattiti e stalagmiti. Tra le meraviglie della grotta vi sono i resti degli antichi insediamenti, corredati dai graffiti che adornano le pareti.
Tra i paesaggi imperdibili di Socotra vi sono le dune sabbiose formate dall’azione dei venti nelle zone di Hayf, Ras Irsel e Zahek che costituiscono veri e propri paesaggi desertici di bianchissime montagne sabbiose che è possibile affrontare anche a dorso di cammello.
Le paradisiache spiagge, ancora, si affacciano su una purissima acqua turchese e le distese di sabbia sono impreziosite da piccole scogliere, rocce fantastiche e piccole oasi sulle rive del Mare Arabico, come a Arhr una delle zone più belle di Socotra, ma anche da palme, come accade per Amak una bella spiaggia situata sulla costa dell’Oceano Indiano, o da foreste di mangrovie come avviene nella spiaggia di Shuab.
Le lagune invece, come accade in quella di Qaryah, sono abitate da fenicotteri e aironi; mentre quella di Detwah concede al visitatore un attraversamento a piedi durante la bassa marea che consente di camminare in una vasta e isolata distesa di acqua limpida.