L’eruzione vulcanica del Cumbre Vieja sull’isola di La Palma, alle Canarie, continua senza grossi cambiamenti da quando, nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 settembre, la lava ha raggiunto l’acqua dell’Atlantico. Attualmente, la lava sta percorrendo il cammino delle colate precedenti, senza provocare nuove danni alle case.
La colata di lava che avanza dal vulcano mantiene una portata costante sotto forma di cascata verso il mare, formando un delta che si estende verso sud. Avrebbe già coperto 17 ettari di superficie nell’oceano. La lava che si riversa in mare e la formazione di una nube di vapore acqueo e altri gas (al momento circoscritta all’area di contatto della lava con il mare) obbligano a mantenere il confinamento dei quartiere di San Borondón, Marina Alta, Marina Baja e La Condesa.
981 edifici sono stati danneggiati dalla lava del vulcano Cumbre Vieja sull’isola, 855 dei quali sono stati totalmente distrutti. Inoltre, secondo i dati del satellite Copernicus, la lava ha colpito 29,8km di strade, di cui 27,4 sono distrutti. Gli ettari totali coperti dalle colate sono circa 476 mentre la cenere caduta si estende per 1.752 ettari.
Nelle ultime ore, è aumentata l’attività esplosiva, secondo quanto ha reso noto l’Istituto Geografico Nazionale. I vulcanologi spagnoli prevedono che si possano verificare a breve crolli nel cono principale del vulcano. Inoltre, continua l’attività sismica nel sud dell’isola di La Palma, in particolare nella zona di Fuencaliente.
Oggi verrà concesso ad alcuni residenti evacuati di tornare momentaneamente alle loro case (sempre al di fuori del perimetro di sicurezza stabilito di 2,5km) per prendere beni e tutto quello che considerano necessario per i prossimi giorni. Gli agricoltori della zona colpita dall’eruzione potranno recarsi sui propri terreni per lavori urgenti.