L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che a partire dalle ore 08:15 circa le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno mostrato emissione di cenere dal Cratere di Sud-Est dell’Etna. Alle ore 08:55 si è osservata la ripresa dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, gradualmente passata a fontana di lava. La nube eruttiva prodotta da questa attività ha raggiunto una quota di circa 9000 metri e si disperde in direzione ENE.
Numerosi i boati avvertito dalla popolazione dei paesi etnei in queste ore.
Inoltre, “si osserva un modesto trabocco lavico dal cono del Cratere di Sud-Est che si dirige in direzione sud-ovest,” precisa l’INGV.
“L’ampiezza media del tremore vulcanico e l’attività infrasonica mostrano valori in incremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2900-3000 m sul livello del mare. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative. Le stazioni clinometriche
mostrano deboli variazioni. Le variazioni maggiori, dell’ordine di 0.8 microradianti, sono osservate alla stazione sommitale di Cratere del Piano (ECP)“.
Etna in eruzione, boati e fontana di lava [VIDEO]
Etna: cessata la fontana di lava al cratere di Sud-Est, pioggia di cenere a Fornazzo, Giarre, Riposto e Mascali
Etna, “7 mesi di cenere sulle campagne”
“Sono oltre sette mesi che le eruzioni dell’Etna colpiscono pesantemente le aziende agricole presenti nell’area con danni spesso irreparabili alle coltivazioni ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali“: è quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’intensa emissione di cenere lavica in corso. “Un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano – sottolinea Coldiretti – e che quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Si tratta – afferma Coldiretti – di una emergenza continua, una vera e propria calamità quotidiana. Per pulire le strutture e le coltivazioni – conclude la Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera con costi insostenibili“.