Una persona che sogna è immersa nell’universo onirico. Si disconnette letteralmente dal mondo che lo circonda e per questo, sembra impossibile che qualcuno (dall’esterno del sogno) possa comunicare con la persona mentre sta sognando. Eppure un gruppo internazionale di scienziati è riuscito a superare i limiti del mondo dei sogni, riuscendo a sviluppare comunicazioni in tempo reale con persone che erano nel mezzo di sogni lucidi.
I partecipanti allo studio sono riusciti a rispondere a diverse domande e problemi matematici semplici mentre erano nella fase del sonno conosciuta come REM (che significa “movimento oculare rapido” dall’inglese “Rapid Eye Movement”). Il fenomeno della comunicazione con sognatori si chiama “sogno interattivo”: i nuovi progressi sono stati pubblicati su Current Biology nel febbraio 2021.
Le persone che sperimentano sogni lucidi possono rendersi conto che stanno sognando e, in funzione di ciò, condurre le azioni più diverse in tale stato. In questo studio, gli scienziati hanno reclutato 36 persone che hanno dovuto dormire in laboratori situati negli Stati Uniti, in Francia, Germania e Paesi Bassi. L’obiettivo iniziale era che entrassero nello stato di sogno lucido. Lo studio includeva vari sognatori lucidi esperti, tra i quali una persona con narcolessia.
Attraverso una serie di elettrodi disposti vicino agli occhi, sul cuoio capelluto e sul mento, gli scienziati sono riusciti a verificare quando i soggetti erano entrati nella fase REM. Attraverso la misurazione dell’attività delle onde cerebrali e dei movimenti del bulbo oculare, gli esperti possono determinare in quale stato del sonno si trova una persona. Poi, gli scienziati hanno chiesto ai partecipanti di confermare se stavano sognando. I partecipanti lo hanno fatto secondo quanto stabilito prima di addormentarsi, ossia con una risposta attraverso il movimento oculare, un gesto specifico da sinistra a destra.
I segnali oculari, insiemi ai gesti del viso, sono stati utilizzati come espressioni di comunicazione durante le sessioni. Gli scienziati hanno chiesto a uno dei partecipanti degli Stati Uniti, di 19 anni, di compiere l’operazione matematica di sottrarre 6 da 8. Il giovane, nel suo sogno lucido, ha realizzato due movimenti oculari da sinistra a destra. Per eliminare i dubbi, è stata posta la stessa domanda e il giovane ha realizzato gli stessi esatti movimenti.
Gli studi in tal senso sono solo all’inizio, ma i primi risultati hanno confermato che il 18% dei test ha dato come risultato un livello di comunicazione chiaro e preciso da parte del sognatore. Il 17% ha prodotto risposte indecifrabili; il 3% ha dato risposte errate e il 60% non ha dato alcuna risposta. Inoltre, sono stati tanti i partecipanti dello studio che sono riusciti a ricordare le interazioni con gli scienziati dopo essersi svegliati. Hanno raccontato che le indicazioni suonavano come una voce fuori campo o come un conduttore radiofonico che chiaramente veniva dall’esterno del loro sogno. Però, in tal senso, alcune persone ricordavano domande e risposte diverse dopo il risveglio rispetto a quelle che hanno ricevuto o dato durante il sogno. Hanno evidenziato, così, la difficoltà di ricostruire con precisione i sogni una volta che la persona si sveglia.
Il team di esperti intende basarsi su questo studio per ulteriori esperimenti che metteranno alla prova le possibilità di comunicazione bidirezionale con i sognatori lucidi, in un processo che ricorda le scene del film Inception di Christopher Nolan, in cui un gruppo di uomini cerca di introdursi nel mondo dei sogni di altre persone per estrarre informazioni sensibili.
“In sintesi, abbiamo dimostrato che la comunicazione bidirezionale con sognatori è un fenomeno replicabile tra diverse popolazioni di partecipanti, diverse tecniche di induzione del sogno lucido e diversi paradigmi di comunicazione. Questi tentativi sono culminati in quello che definiamo “sogno interattivo”. Sappiamo da tempo che la cognizione e la coscienza non vengono spente durante il sonno, ma i nostri risultati ora ampliano le opportunità di scrutare empiricamente all’interno della mente dormiente. L’avvento del songo interattivo, con nuove opportunità per ottenere informazioni in tempo reale sul sogno e per modificare il corso del sogno, potrebbe inaugurare una nuova era di indagini sul sonno e sulle sue enigmatiche dimensioni cognitive”, concludono i ricercatori nel loro studio.