Clima, il ritorno di Greta Thunberg: “30 anni di bla bla bla, i nostri sogni e speranze annegano”

"Portate i nostri sogni su promesse vuote", con "anni e anni di parole vuote", su "quello che i leader dicono di voler fare e non su quello che fanno": le parole di Greta Thunberg alla Youth4Climate
  • Foto di Matteo Bazzi / Ansa
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Le azioni dei nostri leader sono un tradimento delle promesse e delle speranze dei giovani“, infatti si continuano a concedere “licenze petrolifere, a svolgere esplorazioni petrolifere, vergognosamente congratulandosi tra loro quando non raggiungono nemmeno il minimo livello dei fondi promessi” per aiutare i Paesi in difficoltà. “Se questa è la vostra azione climatica, allora non la vogliamo“, perché “portate giovani a eventi come questo pretendendo di convincerci che ci state ascoltando e invece non lo fate“. Sono le parole di Greta Thunberg, la giovane svedese attivista per il clima, pronunciate alla Youth4Climate, la tre giorni di incontri fra circa 400 ragazzi tra i 15 e i 29 anni, provenienti da 197 Paesi membri della Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici, in corso al al MiCo di Milano.

Guardate le statistiche, le emissioni aumentano, la scienza non mente“, dice Greta Thunberg, “stiamo accelerando nella direzione sbagliata”. “Nel 2021, ci sara’ il piu’ alto innalzamento (di emissioni, ndr) di tutti i tempi. Solo il 2% delle spese dei governi e’ stata dedicata per ridurre le emissioni di Co2. Secondo un rapporto dell’Onu le emissioni planetarie dovrebbero aumentare del 16%”. “Possiamo invertire questa tendenza, ma serviranno soluzioni drastiche. E dato che non abbiamo soluzioni tecnologiche, vuol dire che dovremo cambiare noi. Non possiamo piu’ permettere al potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non e’ un qualcosa di passivo, non e’ un bla bla bla. La speranza vuol dire la verita’, vuol dire agire. E la speranza viene sempre dalla gente. Noi vogliamo giustizia climatica, e la vogliamo ora“, ha aggiunto Greta.

Le azioni per il clima “non sono solo una sfida ma l’occasione di avere un pianeta più verde, servono lavori verdi, taglio delle emissioni al 2030 e neutralità climatica al 2050, non c’è un piano B… bla bla bla. Solo parole che suonano belle ma non portano azioni“, attacca Greta, “portate i nostri sogni su promesse vuote“, con “anni e anni di parole vuote“, su “quello che i leader dicono di voler fare e non su quello che fanno“. Certo, prosegue Greta, “possiamo farcela, possiamo ancora farcela ma dobbiamo agire“, ma non ci riusciremo “finché ignoriamo l’equità e le emissioni storiche“, dei Paesi più ricchi e più responsabili dell’emergenza climatica in atto, “finché ignoriamo le importazioni e la combustione di biomasse non andremo da nessuna parte” perché “la crisi climatica è solo un sintomo di una crisi più ampia, quella della sostenibilità del consumismo, del colonialismo“, una conseguenza dello “sfruttare terre e risorse di altre popolazioni”.

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