Nuova potente esplosione sul Sole: durante le prime ore del 13 settembre (le 2 UTC circa), è esploso un filamento di magnetismo sulla nostra stella.
L’evento ha scagliato un’espulsione di massa coronale (CME) nello Spazio, e forse verso la Terra.
Secondo i modelli preliminari della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) è possibile che la nube di particelle possa colpire il nostro pianeta “di striscio” tra 16 e 17 settembre, oppure potrebbe mancarlo (così com’è avvenuto più volte di recente).
Al momento la traiettoria è molto incerta, così come l’intensità dell’evento.
*** AGGIORNAMENTO ***
Espulsione di massa coronale potrebbe colpire la Terra “di striscio”: possibili tempeste geomagnetiche classe G1
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.