Come previsto, un’espulsione di massa coronale ha colpito il campo magnetico terrestre oggi, 17 settembre (alle 2 UTC circa, le 4 ora italiana).
L’impatto è stato molto debole: ha aumentato la velocità del vento solare solo di 40 km/s.
Dato che la Terra sta passando attraverso la scia turbolenta e magnetizzata della CME, sono comunque possibili nelle prossime ore disturbi geomagnetici.
La CME ha lasciato il Sole il 13 settembre, spinta verso di noi dall’esplosione di un filamento di magnetismo.
Tracciare questa CME è stata un’operazione molto complessa, perché nelle immagini del coronografo si sovrapponeva ad almeno altre due nubi di particelle.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.